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Colpo grosso col trucco cinese. Svanisce il cincillà

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Furto di pellicce in pieno Centro. In sette minuti portato via un bel cappotto di cincillà, circa ventimila gli euro di bottino. E non è il primo degli ultimi tempi. Un rompicapo per i carabinieri ai quali sono affidate le indagini sui casi. I ladri sono cinesi. Adottano un sistema nuovo. Entrano in quattro, due uomini e due donne. Queste ultime provano il capo, infilano il braccio nella manica togliendo il congegno antitaccheggio e lo rimettono sulla stampella. Distraggono la commessa fingendo di essere interessate ad altri pezzi. Al loro complice indicano a gesti la pelliccia da rubare, quella indossata in precedenza, che lui lesto infila in una busta. Quindi tutti e quattro se ne vanno senza fiatare, con il capo nella sacca che sfugge allo sguardo del personale e al sistema di allarme. È quello che sabato mattina è successo alla pellicceria di Dario Modena, storico titolare del locale. Lo showroom è in via dell'Orso. La boutique in via del Leoncino, tre stanze di pellicce a due passi da piazza San Lorenzo in Lucina, di fronte via del Corso. Ed è qui che c'è stato il furto di lusso. Due i commessi all'interno delle tre stanze. Lo racconta la signora Cinzia, vittima ancora stupita e arrabbiata per il raggiro, filmato del sistema interno di videosorveglianza. «Erano passate le 10.30 - dice - anzi, a ben vedere le telecamere dànno l'orario preciso: le 10.41. Sono entrati in quattro, due coppie, tutti cinesi. Non erano ben vestiti, indossavano un abbigliamento semplice. I signori tenevano in mano due buste di carta, una più grande dell'altra. Parlavano in cinese ci siamo capiti a gesti. I due uomini si sono piazzati nei pressi dell'entrata, mentre le donne hanno cominciato a vedere i capi esposti. Con le mani mi hanno fatto capire a che articolo interessate, soprattutto a cappotti di lunghezza tre quarti. Una lo ha provato, di cincillà. Ha infilato un braccio nella manica, poi l'altro. Un'operazione che ha eseguito in tutta tranquillità e durante la quale ho avuto la sensazione che in mano tenesse qualcosa, non so». Molto probabilmente era lo strumento necessario per togliere il magnete antitaccheggio ancorato al capo d'abbigliamento. «Poi - prosegue la signora Cinzia - ha tolto il cappotto di cincillà, lo ha rimesso sulla stampella e poco dopo si è voltata verso uno dei complici al quale sempre a gesti gli ha comunicato qualcosa, forse che quella era la pelliccia da rubare. Quindi mi ha tenuta impegnata facendomi capire che era interessata a provare altre pellicce. È in quel momento - continua la signora - che non ho più visto cosa facevano gli altri due. Ce ne siamo accorti dopo, quando scoperto il furto abbiamo visto le immagini registrate dalle telecamere e abbiamo ricostruito le loro mosse. Si vede chiaramente che uno dei cinesi afferra il cincillà e lo infila nella busta più grande. Perché hanno scelto quel pelo?È particolarmente morbido, può essere piegato e riposto in un piccolo spazio e nessuno riesce a vederlo. Poi - continua la signora Cinzia - si sono dileguati. Senza problemi, hanno passato l'ingresso e sono usciti in strada». Sabato ce n'era tanta di gente. Era l'8 dicembre, giorno dell'Immacolata Concezione. Per il pomeriggio era attesa la visita del Papa a piazza Mignanelli, con la deposizione della corona in cima alla colonna dov'è sistemata la statua della Madonna. Inoltre, la signora Cinzia ricorda che nei giorni scorsi volti cinesi hanno fatto capolino nella pellicceria. «Sembravano clienti ma sono spariti in fretta» dice. La razzia è stata denunciata l'altro ieri ai carabinieri della stazione di San Lorenzo in Lucina. Sorprende la sicurezza dei quattro malviventi. «Hanno agito con insolita tranquillità - rievoca la commessa - Non si sono affatto preoccupati che venissero ripresi dalle telecamere di sorveglianza. In pratica, il furto è avvenuto davanti agli obiettivi. La cosa che mi chiedo - s'interroga - è che cosa sarebbe successo se io o il mio collega ci fossimo accorti della manovra,. Non è il primo furto del genere che si verifica in centro. Sembra che il modus operandi sia stato collaudato in altre pelliccerie della zona. C'è chi ha subito anche il furto di 60 euro in pellicce. Un bel bottino. La facilità di trasporto spiega il motivo per cui è il cincillà è la preda preferita.

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