Natale in bianco senza presepe e Tricolore
Divisitra «la necessità di investire risorse sugli addobbi perché solo così si attirano visitatori», come pensa Iole Comandini dell'omonimo negozio in via Frattina e, invece, «il buon gusto di risparmiare in un anno difficile», concordano due residenti a passeggio, Maria D'Aurizio e Grazia Simoni, resta negli occhi quell'immagine del centro storico verde-bianco-rosso che aveva convinto un po' tutti: «Di certo meglio di queste lucette bianche - non ha dubbi Roberto Diveroli, il cui negozio ieri è rimasto al buio - hanno messo l'alimentatore a portata di tutti, il risultato è che le luci sono rimaste spente tutto il giorno», indica i cavi sorretti dal nastro isolante che, ci scommette, «non reggeranno molto». Perplessità sugli addobbi anche tra San Lorenzo in Lucina, via Frattina e piazza San Silvestro, che per i commercianti resta «la Cenerentola del centro». Partendo da piazza di Spagna, l'accordo sulla scelta delle decorazioni si concentra attorno all'albero sulla gradinata, apprezzato e fotografato al pari della scenografia proposta da Fendi. Soprattutto «è un gesto di solidarietà del comune di Andalo - è informato Gianluca Zucchi, di Arezzo coi parenti a Roma - da turista mi fa un'ottima impressione». Certo, manca il presepe, soppiantato appunto dall'albero: «Lo preferivo perché, da via dei Condotti, faceva più scena», fa l'appunto Angelo Sed, conducente di botticelle, con lui sono d'accordo anche Damiana ed Eleonora Novaro e Vera Giuliani dalla gioielleria in via dei Condotti: «La nostra illuminazione con lo sponsor Mercedes ci piace, ma il presepe potevano lasciarlo». Poco più avanti, alla profumeria Castelli, Michelangelo Parente non tornerebbe all'anno scorso («ho trovato il tricolore un po' pacchiano») e apprezza il binomio marchio-abete «perché l'importante è abbellire, tema da non sottovalutare per richiamare turisti e acquirenti». Imboccando via del Corso, però, le macchine fotografiche sono puntate sull'allestimento scelto da Fendi. C'è chi si chiede «come mai quest'anno non l'hanno fatto colorato?» e chi invece, come l'addetta al punto vendita Swarovski, spiega che «tanto non fa differenza, non lo notano neanche». Forse è proprio questo il punto: «Via Frattina - ricorda la storica commerciante Iole Comandini - è stata la prima strada illuminata di Roma, ora è tutto spento, incredibile». Qui, più che col comune, valgono però gli accordi presi tra associazioni di commercianti, come a piazza San Lorenzo in Lucina: «Inguardabile - definiscono l'albero la maggior parte dei negozianti - diverso dal progetto originale, le luci sembrano buttate lì alla rinfusa». Stesso discorso in piazza San Silvestro: «Già il Comune non ha mai installato le luci promesse - precisa Paolo Casini da Bric's - ora è un deserto, paghiamo 800 euro per illuminare questa casetta inutile di Babbo Natale che pare solo un deposito degli attrezzi». Chiude il tour, quest'anno senza polemica, l'albero di piazza Venezia: i camerieri dei bar lì davanti lo descrivono «semplice ma caruccio, almeno non lo vengono a vedere per quanto è brutto!».