Cibo ed elettrodomestici prima di tutto
Mai commercianti sperano: «La partenza dello shopping natalizio è attesa dalla prossima settimana». Speranza, certo, perché per il momento le spese per le feste sono praticamente ferme. Eppure, ieri, festa dell'Immacolata, il centro storico, pieno di luci e addobbi natalizi, è stato preso d'assalto dai romani e dai turisti che hanno sfidato il primo, vero, freddo pungente dell'inverno per passeggiare tra i negozi. Alla fine della giornata, tuttavia, il bilancio è amaro: «Tanti apprezzamenti per le vetrine e per le offerte nei negozi – spiega Valter Giammaria, Presidente della Confesercenti provinciale – ma gli acquisti sono ancora ai minimi». Lo scorso anno, di questo periodo, lo shopping di Natale era già partito, «quest'anno tra pagamento della rata dell'Imu, un salasso per le famiglie – incalza Giammaria – e la crisi che si avverte in modo reale, quel poco che avanza non viene certo speso per i regali». Per la Confcommercio Roma le previsioni restano di una spesa a famiglia attorno ai 250 euro, tutta destinata ai regali utili e non al superfluo. «Se proprio un regalo bisogna fare – precisa Roberto Polidori, presidente della Federmoda Italia – si sceglie di sostituire quel paio di scarpe che si sono rotte o quel soprabito che non c'è nell'armadio». L'abbigliamento, però, sconta la partenza dei saldi prevista per il 5 gennaio. Resiste solo quello di qualità. Da qui la ricetta dei commercianti per vendere: tante promozioni nonostante siano vietate per legge nei 30 giorni che precedono la partenza dei saldi. Fanno fatica, per la prima volta, anche i marchi che vendono merce a poco prezzo e centri commerciali. «Entrambi non sono più immuni dalla situazione di crisi generale – ancora Polidori – dal 10 al 22 dicembre, tuttavia, ci aspettiamo una ripresa dello shopping natalizio perché la tendenza è anche quella di aspettare fino all'ultimo momento prima di acquistare qualcosa». Tendenza confermata anche dalla Cna di Roma che prevede una riduzione media delle vendite rispetto allo scorso anno tra il 13 e il 15 per cento per tutte le categorie merceologiche. A salvarsi, secondo l'associazione degli artigiani, saranno solo elettrodomestici e alimentari. Acquistati, rigorosamente, a ridosso del Natale e «sottocosto». Damiana Verucci