Salve le società regionali e le Asl
Ovveroevitare la scure della spending review. Da una parte la giunta regionale, dall'altra il Tar del Lazio. La prima ha salvato le società partecipate, il secondo la rinegoziazione dei contratti delle Asl. Nel particolare, per quanto riguarda le partecipate «dall'analisi ricognitiva effettuata dagli uffici regionali le società Astral, Lazio Service, Lait, Sviluppo Lazio, Unionfidi Lazio, Bic Lazio, Filas, Banca Impresa Lazio, Cotral Spa, e Lazio Ambiente - riferisce una nota della Regione - non possano essere ricomprese tra quelle indicate dalla legge 135 come soggette a liquidazione o privatizzazione». Per la Asclepion invece è già stata avviata la procedura di messa in liquidazione. «Questo provvedimento salvaguarda le società controllate dalla Regione dalle norme imposte dalla spending review - spiega la presidente Polverini - laddove riteniamo che si svolgano servizi di interesse generale, e in alcuni casi, si tratta di società che non rientrano nei profili indicati dalla legge. In diverse occasioni di confronto con il governo, così come all'interno della Conferenza delle Regione, avevo garantito che non avrei consentito, come nel caso di Lazioservice, il licenziamento dei 2500 lavoratori. Oggi la giunta fa proprie le conclusioni della ricognizione predisposta dagli uffici regionali, da cui emerge chiaramente come le società regionali analizzate non possono essere oggetto delle norme introdotte dalla legge 135 che chiedono la messa in liquidazione o la privatizzazione. Voglio ricordare che questa amministrazione, dal suo insediamento, ha già provveduto a una razionalizzazione delle società ritenute improduttive che ha portato alla chiusura o cessione delle quote di 21 società, 5 fondazioni e 2 agenzie». Per quanto riguarda invece le Asl, il Tar ha sospeso la norma della spending review che consente di rinegoziare i contratti in essere se i prezzi hanno «differenze significative» rispetto a quelli di riferimento. Lo annuncia Stefano Rimondi, presidente di Assobiomedica, spiegando che il ricorso è stato portato avanti da due aziende del biomedicale. La sentenza è attesa per marzo. La sospensiva, ha aggiunto Marcella Marletta, direttore generale del ministero della Salute, al momento blocca i prezzi di riferimento. Sulla vicenda è intervenuto anche il ministro Balduzzi: «La sospensiva da parte del Tar del Lazio della norma contenuta nella spending review che obbliga le Asl a rinegoziare le forniture di beni e servizi qualora i prezzi pagati fossero diversi da quelli di riferimento è stata fatta per avere un chiarimento sull'individuazione dei prezzi di riferimento». Sus.Nov.