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Renata ci crede: se serve ci sono Storace scalda i motori

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Intantoc'è chi si organizza e scalda i motori. Come la governatrice dimissionaria Renata Polverini e il leader de La Destra Francesco Storace, che domenica annuncerà la propria candidatura alla presidenza della Regione. E lei, Renata, cosa farà? «Se serve ci sono», ha detto ai suoi fedelissimi ieri sera a Villa Miani nel corso di una cena organizzata dalla sua fondazione Città Nuove. «Mi sta tornando quella grinta e quella voglia di affrontare la sfida che nelle ultime settimane mi era venuta un pò' meno - ha spiegato la governatrice - Si sta parlando di una ipotesi di una mia ricandidatura: stiamo cercando di risolvere il quadro, ma se servisse siamo disponibili. Se serve, sono pronta». Oltre alla presidente, i collaboratori più vicini della sua squadra di governo, come l'assessore al Bilancio Stefano Cetica e al Lavoro Mariella Zezza, erano circa 400 gli invitati del mondo dell'impresa, oltre a sindaci e amministratori locali ed esponenti della Lista Polverini in Consiglio regionale. Secondo chi ha partecipato alla cena, la Polverini è apparsa «molto dimagrita ma piena di entusiasmo» e avrebbe rivendicato il lavoro svolto alla guida della Regione Lazio. «Che voglia ricandidarsi ormai credo l'abbia già detto a tutti», ha spiegato uno dei pretoriani. Tra gli assenti il capogruppo della Lista Polverini Mario Brozzi, che non è coinvolto in Città nuove ed è a dir poco dubbioso se fare parte o meno di una possibile nuova avventura: «La mia esperienza politica - ha detto l'ex medico della Roma - credo volga al termine. È stata bellissima. Ma io vengo dal professionismo, vengo preso per vincere, è vincere che mi dà l'entusiasmo. Se riesco a trovare una squadra che mi dà questa ambizione, allora vengo. Altrimenti, a 60 anni, posso anche finire la carriera qui. Polverini vuole ricandidarsi? È giusto che faccia ciò che crede». Brozzi avrebbe voluto fosse stata data applicazione a una riforma a cui teneva particolarmente, quella degli ambulatori di territorio. «Chi governa dovrà fare i conti con la sanità: se mi cercheranno per questo, sarò al servizio di tutti. Altrimenti, da medico, al servizio di tutti ci sono già». Anche Storace scalda i motori. «Se si vota il 10 febbraio non è detto che ci si debba rassegnare alla sconfitta», dice. L'ex governatore chiede al Pdl primarie di coalizione il 23 dicembre o il 5 gennaio, altrimenti andrà da solo: «Entro domenica bisogna scegliere il candidato, altrimenti noi partiamo con la nostra campagna elettorale».

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