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Liste chiuse tra un mese Pdl in crisi di nervi

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Ilproblema adesso è ben più serio. Ovvero decidere le sorti del partito. Continua a crederci il sindaco Alemanno che all'indomani del risultato delle primarie nazionali del centrosinistra, torna a spingere sull'acceleratore. «Sono invidioso di queste primarie, perché si rivelano uno strumento eccezionale. Grazie alle primarie Bersani si può presentare come elemento quasi nuovo, nonostante la sua lunghissima storia - riflette il sindaco -. Sono uno strumento potente e una grande spinta alla partecipazione. Il centrodestra non può farne a meno». Tuttavia «per il 16 dicembre comincia a essere tardi - ha riconosciuto - è una data che deve servire a rilanciare per gennaio, sperando che il governo faccia chiarezza per la data delle elezioni perché ancora oggi navighiamo al buio, e c'è bisogno di chiarezza. Staccare la spina a Monti? Mi auguro che non sia necessaria una scelta così drastica. Mi auguro che il governo dia risposte, lo deve fare. Aspettare fino ad aprile è troppo. Penso - ha detto Alemanno - che tutto il popolo di centrodestra sia stanco di aspettare, i rinvii continui sono difficili da digerire e stanno creando un problema nelle nostre file. Il nostro appello ad Alfano e a Berlusconi è: basta rinvii, si convochi questo ufficio di presidenza, si rifissi una data delle primarie, riprendiamo un percorso interrotto. Altrimenti rischia di essere devastante per il nostro schieramento». Intanto però il calendario scorre e, primarie o no, il 10 febbraio si aprono le urne per la Regione. Questo significa che entro il 9 gennaio i partiti dovranno presentare le liste con i candidati alla presidenza e al Consiglio. Tutto in un mese. Con il dilemma non secondario se ricandidare gli uscenti. «In questo quadro di incertezza assoluta, con le primarie nazionali in bilico, e con le lancette dell'orologio che corrono è molto forte il rischio di scelte calate dall'alto - sostiene il consigliere Pdl alla Provincia, Marco Scotto Lavina -. ritengo che sia giusto e saggio ascoltare almeno la base del nostro partito, sia sul cammino da seguire, sia sulla scelta del candidato Presidente. Dobbiamo riuscire a individuare un nome che rimetta in moto la speranza e la voglia di buona politica, e per evitare scelte sbagliate credo sia giusto ascoltare l'opinione della struttura portante del nostro partito, convocando subito una assemblea di quadri ed eletti di ogni ordine e grado». È tempo insomma che nel Pdl accada qualcosa. Sus. Nov.

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