Per la città un salto nel futuro
Alemanno: l'evento porterà mobilità sostenibile e investimenti Il centrosinistra attacca: con le buche è meglio il motocross
Inutileconcepirlo diversamente. Perché un conto è avere Vettel, Alonso e Hamilton che duellano per la conquista del Mondiale alla guida di Red Bull, Ferrari, McLaren e Mercedes, un altro conto è vedere anonime vetture di altrettanto anonime scuderie guidare da qualche pilota scartato dal grande Circo della Formula Uno e riciclatosi in quello di Formula E. Perché un conto è ambire a ospitare le Olimpiadi, un altro accontentarsi di un Mondiale dispuato da franchigie minori. Ma in campagna elettorale va bene così. Portare a casa la candidatura a ospitare un Gp di Formula E - il Mondiale per auto elettriche che prenderà il via dal 2014 - è comunque una vittoria. Almeno ci saranno minori pretesti per contestarlo. Inquinamento zero, imbatto urbanistico minimo. Ma guai a chiamarlo evento buono per la cadetteria. «Spesso tendiamo a concepire le auto elettriche come vetture di serie B rispetto a quelle che montano il motore a scoppio, invece non è così - dice il sindaco Alemanno - L'amministrazione capitolina sta facendo un grandissimo sforzo per sensibilizzare i cittadini sulla possibilità di utilizzare macchine che non portino a un grosso impatto ambientale. Con questo gran premio vogliamo dimostrare che l'auto elettrica non è solo la vettura da utilizzare per fare qualche giro nel centro della città: queste vetture riescono ad avere altissime prestazioni». Insomma, con la Formula E il Campidoglio prova a prendere due piccioni con una fava. Da un lato porta a casa un grande evento dopo le bocciature di Roma 2020 e Gp dell'Eur e la boutade di una gara di Coppa del mondo di sci alpino al Circo Massimo. Dall'altro dimostra attenzione verso la mobilità ecosostenibile, dopo le mezze figuracce di bike sharing, car sharing e moto e auto elettriche. «C'è una nuova speranza di viabilità - aggiunge il sindaco - soprattutto perché dobbiamo rendere Roma una città ecologica e incentivare mezzi che producano un minore impatto ambientale». E se il Ceo di Formula E Hlidngs Aljandro Agag - imprenditore delle corse automobilistiche ma soprattutto genero dell'ex premier spagnolo Josè Maria Aznar - dice di essere «onorato di avere la capitale d'Italia quale prima città europea a ospitare la Formula E», allora l'assist pre-elettorale è bello e servito. Il presidente Fia Jean Todt - ex capo della gestione corse Ferrari e artefice con Ross Brown dei cinque Mondiali di Schumacher - spende parole al miele per Alemanno e per Roma: «È un grande piacere essere qui e apprendere una notizia emozionante: la città eterna ha espresso la ferma intenzione di ospitare un Gp di Formula E nel 2014. Sono certo che il contrasto tra questa competizione innovativa che riguarda i motori e la ricca storia antica di Roma intrigherà e arricchirà sia il pubblico che i media. La Formula E è un vero e proprio programma visionario dell'automobilismo: Roma ha una grandissima storia, ma ha anche un occhio al futuro, e la volontà di ospitare un Gpo nel quale correranno solo auto elettriche ne è la dimostrazione». Del resto, proprio il «contrasto» tra i motori e la storia di Roma antica non è sfuggito all'opposizione. Del resto la campagna elettorale è cominciata non solo per Alemanno. Così il segretario Pd Marco Miccoli ironizza: «Con buche e voragini Alemanno può organizzare al massimo il campionato di motocross». E Stefano Pedica rincara la dose: «Alemanno una ne fa e cento ne sbaglia. Al sindaco non bastava aver incassato una figuraccia internazionale sul Gran Premio. Come può pensare di far correre le auto della Formula E davanti al Colosseo? Del circuito faranno parte anche le strade con i sampietrini? E poi Alemanno, che un giorno sì e l'altro pure si lagna per i cortei, è sicuro di riuscire a organizzare una manifestazione del genere in centro senza mandare in tilt traffico? Direi che anche questa volta il sindaco ha avuto una pessima idea, ma per fortuna siamo sempre più vicini all'atto finale».R.C.