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Il ministro tende la mano ai Comitati

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«Trovare subito un'altra discarica. Situazione drammatica. Riferirò a Clini»

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Siè perso troppo tempo». Informati della visita del ministro degli Interni Anna Maria Cancellieri al Salone della Giustizia organizzato alla fiera di Roma, ieri alcuni rappresentanti dei comitati «Uniti per la Valle Galeria», un centinaio di persone, si sono presentati in blocco all'appuntamento esibendo pettorine ritagliate dai sacchi della spazzatura e striscioni «sulla vera ingiustizia che si sta compiendo sul nostro territorio». Hanno pensato, i residenti che si oppongono alla realizzazione della discarica a Monti dell'Ortaccio, che sarebbe stata «un'ottima occasione - ha spiegato il portavoce Angelo Vastola - per coinvolgere il ministro che più dovrebbe avere a cuore i temi della giustizia e della legalità in ciò che sta succedendo: abbiamo dalla nostra il parere negativo delle istituzioni e indagini allarmanti, ma ancora non basta». Dopo aver distribuito volantini e cercato di agganciare il ministro durante il tour nel padiglione, i comitati sono stati ricevuti dalla Cancellieri, che ha ascoltato le motivazioni della loro contrarietà e, al termine, ha garantito «di rappresentarle a Clini». Tanti i temi toccati sulle quali il ministro ha chiesto delucidazioni ai cittadini, sintetizzando: «Per quanto ne so io - ha detto la Cancellieri - a Roma c'è un'urgenza drammatica di trovare una discarica perché siamo già sotto procedura d'infrazione, si è perso troppo tempo, bisognava farla anche prima, quindi Sottile probabilmente ha trovato molte strade già chiuse». I residenti hanno continuato citando le indagini Ispra e Arpa sull'inquinamento ambientale, le criticità tecniche del sito già emerse in Conferenza dei servizi, e poi puntando dritto sull'attività della magistratura: «Abbiamo un tasso di mortalità causata da tumori del 28% superiore alla media romana, questa è già un'altra Ilva, chiediamo ai pm che indagano sulle società di Cerroni e sugli scavi a che punto sono e di avere lo stesso coraggio che ha avuto la Todisco a Taranto, perché Clini anche là non difende l'ambiente ma fa il bene dell'industria e dell'economia». Il riferimento è ai tre filoni d'inchiesta (la gestione di Malagrotta, gli impianti per la produzione di cdr costruiti ad Albano e la cava di Monti dell'Ortaccio) coordinati direttamente dal procuratore capo Giuseppe Pignatone, che vedrebbero indagato il patron della monnezza, Cerroni, che ha sempre respinto ogni accusa, per associazione a delinquere, estorsione, truffa e traffico illecito di rifiuti. Bene, la Valle Galeria oggi chiede al ministro Cancellieri «di riferire che siamo dalla parte dei pm, abbiamo bisogno della magistratura, sappiamo che hanno in mano carte importanti ma perché non vanno avanti?». Venti minuti di appello-sfogo che la Cancellieri ha raccolto, rilanciando: «Riferirò con dovizia di particolari». Ora, mentre si attende l'ultima fase, decisoria, della Conferenza dei servizi su Monti dell'Ortaccio, che probabilmente si riunirà il 10 dicembre, resta da definire se il sindaco Alemanno, contrario anche lui alla scelta di Sottile, porterà avanti la sua proposta di «estendere i poteri del commissario non solo all'individuazione del sito provvisorio ma anche di quello definitivo».

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