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Alcol, droga e risse. Giro di vite su sei locali

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Due(finti) circoli culturali chiusi e quattro esercizi (tra bar e discoteca) colpiti da sospensione della licenza. La Questura fa i muscoli. La divisione della polizia amministrativa di Edoardo Calabria ha messo i sigilli a sei attività. Cinque a Roma, uno nell'hiterland. Chi ha chiuso i battenti sono due sedicenti associazioni culturali all'interno delle quali si svolgeva attività d'intrattenimento. Secondo le accuse, all'Appio (via Inghirani) si giocava a poker, a Texas holdem. Ad Artena (Colleferro) c'erano anche i letti per incontrarsi con le ragazze. La sospensione, invece, riguarda un bar a Tor Pignattara (30 giorni), altri in via Casilina (45 giorni) e via Tiburtina (15 giorni) e una discoteca all'Eur (30 giorni). Per alcuni non è stata la prima volta. In precedenza erano già finiti nel mirino degli investigatori. Le ragioni sono sempre le stesse: c'è il proprietario che accoglieva pregiudicati, chi rimaneva aperto oltre l'orario, chi chiudeva un occhio sullo spaccio di droga e chi vendeva bevande alcoliche a ubriachi e minori, in media il 10 per cento della clientela. Alcuni locali disponevano di assistenti alla sicurezza. Personale che dovrebbe tenere lontani i soggetti in cerca di guai e che sulla carta non possono fare granché. Frequentano un corso di formazione che dura 90 giorni, non possono essere armati e il primo compito è di chiamare le forze dell'ordine quando tira una brutta aria. Se non lo fanno (o non lo fa il gestore), come spesso accade, il titolare è responsabile del comportamento tenuto dalle persone nel locale e delle situazione che possono degenerare. La Questura va giù decisa. Nei primi cinque mesi dell'anno i provvedimenti contro la movida sono stati 42, undici in più rispetto allo stesso periodo del 2011. F.D.C.

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