Tentò di stuprare una poliziotta
Scarcerato, ci riprova con un'altra Arrestato ieri in piazza Re Di Roma. Il 4 agosto l'episodio con l'agente
Nongli erano bastati l'arresto e la condanna a un anno abbondante di reclusione. Quattro giorni dopo essere stato processato e scarcerato, ha tentato di violentare un'altra donna. Ed è finito di nuovo in cella. Questa volta, si spera, per restarci. Pierre L., cinquantottente francese originario di Grenoble e nella Capitale senza una dimora stabile, evidentemente non ce la fa proprio a resistere. È più forte di lui. Il 4 agosto aveva avvicinato una ragazza nei pressi della Sapienza e aveva cercato di palpeggiarla. Lei aveva reagito e si era presa una scarica di calci e pugni. Ma il francese non sapeva che Cristina, questo il nome della vittima, era una poliziotta in servizio al commissariato dell'università. Così poco dopo, rintracciato dagli agenti di una «volante» chiamati dall'aggredita, era stato acciuffato. Giudicato per direttissima, Pierre era stato condannato a un anno e due mesi di reclusione. Ma il giudice, forse perché incensurato, non aveva ritenuto che dovesse scontare la pena in cella. Un errore, alla luce di quanto accaduto ieri nei giardinetti di piazza Re Di Roma. Qui, verso le 15,30, una commessa di un vicino negozio stava trascorrendo la sua pausa-pranzo su una panchina. Leggeva tranquillamente un libro, quando il francese le ha versato l'acqua contenuta in una bottiglietta di plastica da mezzo litro sulla schiena. Lei si è alzata di scatto e lui allora l'ha afferrata per le spalle e, nello stesso tempo, le ha abbassato i «leggings» fino alle ginocchia, rivolgendole insulti a sfondo sessuale. Malgrado i pantaloni calati e la stretta dell'aggressore, la trentenne è riuscita a divincolarsi e a fuggire urlando a squarciagola. Il francese, stranamente, non l'ha inseguita. E non ha cercato nemmeno di allontanarsi dai giardini. Gli agenti del commissariato San Giovanni diretti da Federico Gazzellone, inviati sul posto dalla sala operativa della questura dopo la telefonata della ragazza al 113, hanno raggiunto piazza Re Di Roma e lo hanno trovato ancora lì, seduto sulla panchina. E mentre ai suoi polsi scattavano le manette, Pierre L. si è mostrato stupito: «Ma che, mi arrestate per un po' d'acqua?», ha chiesto ai poliziotti. Lo straniero, che aveva con sé solo uno zainetto con pochi indumenti, è stato trasferito nel carcere di Regina Coeli e attenderà lì la visita del magistrato che dovrà convalidare il suo arresto per il reato di violenza sessuale. Probabilmente, processato e condannato per la seconda volta in meno di una settimana, sarà proposto per l'espulsione. Cristina, la poliziotta aggredita il 4 agosto non ha voluto commentare la tempestiva scarcerazione del suo aggressore. «Mi fa un po' male la schiena a causa della colluttazione avuta con quell'uomo, però non sono sotto shock - ha spiegato - Spesso abbiamo a che fare con soggetti violenti ma siamo preparati. Non ragioni come un normale cittadino, pensi con la testa di un operatore di polizia. E reagisci...».