Salta ancora la seduta sulla cessione dell'Acea
Ilmotivo non è una notizia: mancanza di numero legale. Dalla prima convocazione del 3 maggio scorso, su 18 prime convocazioni è mancato 10 volte. Presenti una ventina di consiglieri. Trenta il numero legale in prima convocazione. Tutto spostato a lunedì alle 15. In seconda convocazione. Ieri, fra la débacle ancora calda sui sub-emendamenti, il ponte prima della Festa, l'attesa per Italia-Germania e l'ostruzionismo di consuetudine, non era aria. Presente il Presidente della Commissione Bilancio, Federico Guidi, i leader di lungo corso hanno snobbato la seduta. Rutelli in Consiglio una meteora, Storace ieri non si è visto. Quattro votazioni andate in bianco, consiglieri presenti che non hanno risposto al voto, appelli durati oltre i dieci minuti alla ricerca del consigliere che non si riusciva a trovare. E, in piazza, in scena lo sciopero, organizzato dai sindacati, contro la cessione dell'azienda idrica. Alle prove di pace ci pensa il consigliere Udc Francesco Smedile, che rileva: «Mentre in Aula Giulio Cesare non si riesce ad avviare il dibattito su Acea, all'interno della maggioranza di centrodestra si va delineando da parte di sette consiglieri Pdl una linea di confronto grazie ad un emendamento al testo di Giunta che coincide in parte all'unico emendamento presentato dall'Udc. Un'opportunità importante per avviare uno schema fondamentale per sbloccare i lavori in Assemblea, che vede impegnati ben 15 consiglieri tra i gabbiani' rampelliani, altri consiglieri del Pdl guidati da Mollicone, noi e il gruppo de La Destra». L'opposizione attacca. «La mancanza del numero legale è il segno che rimangono forti perplessità interne alla maggioranza sul progetto arrogante di svendita di Acea da parte del Sindaco, ormai in deficit di consenso», afferma il capogruppo capitolino Pd, Umberto Marroni. «La maggioranza - fa notare il consigliere Pd Athos De Luca - continua a voler andare in seconda convocazione, dov'è sufficiente la presenza di 20 consiglieri». «Una maggioranza litigiosa, frammentata, incapace di accordarsi e di governare, continua nel copione di non decidere, mentre la città va a rotoli e il bilancio è ancora lontanissimo dall'approvazione alle porte del mese di Luglio, si accoda la consigliera Sel Gemma Azuni. A rispondere è il consigliere Pdl Domenico Naccari:«Non è vero che è in atto una privatizzazione dell'acqua pubblica come la sinistra vuol far pensare», commenta categorico.