Alemanno batte cassa
Fornero tira la cinghia Il sindaco lancia il piano in 6 punti per il sociale Dai giovani imprenditori a nuove infrastrutture
Nel2008 le sei principali fonti di finanziamento delle politiche sociali erano dotate di 1.962 milioni di euro: tale dotazione oggi è ridotta a 229 milioni (-89%), mentre il Fondo Nazionale per la non autosufficienza risulta azzerato. Crea forte inquietudine, inoltre, la prospettiva di ulteriori tagli al welfare previsti dalla Legge Delega in alternativa all'aumento dell'Iva. La ricostituzione della spesa sociale deve essere considerata il necessario strumento per sostenere il processo di evoluzione ed efficientamento del sistema dei servizi alla persona per trasformarlo da semplice costo a investimentoper lo sviuluppo. 2) Garantire i livelli di assistenza sociale come avviene per le prestazioni sanitarie Attualmente i bisogni di natura sanitaria sono considerati un diritto acquisito; altrettanto non avviene per i bisogni di natura sociale. Tale differenza genera squilibrio fra l'erogazione dei Livelli Essenziali di Assistenza sanitaria e i Livelli Essenziali delle Prestazioni sociali, vincolati alla disponibilità economica degli Enti Locali e non ai bisogni dell'utenza. Il Governo deve riconoscere a livello legislativo il diritto ai Livelli Essenziali delle Prestazioni Sociali , modificando nella sua parte sostanziale la legge 328/2000. 3) Attuare l'integrazione sociosanitaria Gli elementi costitutivi del Welfare, quello sanitario e quello sociale, non sono organizzati in base a una programmazione unica, ovvero secondo i principi di integrazione sociosanitaria contenuti nella legge 328/2000 e nei DPCM del 2001. Le difficoltà causate da una non chiara distribuzione delle responsabilità di natura organizzativa e gestionale, rendono inefficiente il sistema di erogazione dei servizi sociali e sanitari. Si richiamano le istituzioni affinché, in Conferenza unificata Stato-Regioni-Comuni, si concordi una linea univoca per attuare l'integrazione sociosanitaria. 4)Quoziente e fattore famiglia, investimento sul futuro Roma Capitale, dopo aver applicato il Quoziente familiare alla tariffa rifiuti, chiede al Governo di accettare le proposte dell'Anci di conferire ai Comuni il potere di modificare le aliquote Imu e di applicare agevolazioni secondo lo stesso Quoziente familiare. Si chiede inoltre al Governo di accelerare la modifica dell'Isee con indicatori che tengano maggiormente conto della composizione del nucleo familiare e di applicare - anche a gettito fiscale invariato - il "Fattore Famiglia" nel sistema fiscale. 5) Giovani e lavoro: via libera all'autoimprenditorialità Si richiede al Governo di adottare provvedimenti legislativi per definire un Piano Strategico per l'Occupazione Giovanile che incentivi tutte le forme di autoimprenditorialità che possano moltiplicare le opportunità di lavoro e di vita delle nuove generazioni. Ciò richiede risorse, facilitazioni, semplificazioni, supporto manageriale e finanziario nell'avvio di attività commerciali, artigianali, di piccola impresa; incentivi per lo sviuluppo locale con la creazione di distretti specifici di autoimprenditorialità giovanile. Per favorire l'inserimento lavorativo dei giovani impegnati nei diversi contesti associativi e istituzionali importante rifinanziare e potenziare il Servizio Civile Nazionale. 6) Politiche per la comunità: investire in infrastrutture di coesione sociale Si chiede al Governo di lanciare un Piano Nazionale di dismissione del Demanio Pubblico non utilizzato per creare "Infrastrutture di Coesione Sociale" (Ics), presidi di integrazione comunitaria e di stimolo alla partecipazione, in cui organizzare una filiera integrata di servizi sociali e interventi sociosanitari, aperti a ogni forma di bisogno e a cittadini di tutte le età. In questi contesti sarà impossibile inserire anche attività diversificate di animazione gestite direttamente dalle tante forme di autorganizzazione dei cittadini e rivolte ai territori in cui le Ics sono situate.