La rivoluzione «gentile» di Patrizia Prestipino
«Puntare sui diritti civili e su quelli degli animali»
L'annuncioieri in conferenza stampa a via dei Cerchi. «Zingaretti è un grande amministratore. Nessuno si candida contro qualcuno, ci candidiamo tutti per», tiene a precisare parlando con i giornalisti. «La mia battaglia la farò nel Pd e al suo fianco. Chi ci crede ci segua. Aspetto la data delle primarie, poi mi dimetterò da Assessore provinciale e tornerò a fare l'insegnante di lettere al Liceo». Una forte richiesta di primarie al partito, dunque, «con regole certe e chiare». Questo per Prestipino il punto di partenza «per battere la destra e l'antipolitica», puntando su una «coalizione che sia un contenitore serio» e su un Pd «libero, aperto ad un confronto vero», mettendo in moto «una rivoluzione della gentilezza e dell'amore» come affermava San Suu Kyi. «Oggi – ha continuato Prestipino – diciamo quello che vogliamo fare per cambiare Roma con la forza delle idee e gente semplice». Sul wall alle sue spalle scorrono le immagini più rappresentative delle iniziative che hanno segnato il suo percorso politico, da Presidente del XII Municipio e da Assessore in Provincia. Poi la stoccata: «Non ho padrini, né padroni, non sono compagna di nessuno, non sono manovrata da nessuno. Rifiuto l'epiteto di "rottamatrice", qui non si deve rottamare niente, ma ricostruire. Credo che i deputati che stanno lì da 25 anni avranno il buon senso e l'orgoglio di non ricandidarsi. Me lo auguro da cittadina e da militante Pd. Sono amica di Matteo Renzi. Ho detto che certi brontosauri del Pd andrebbero rottamati e ho ricevuto un documento di alcune donne del Pd che si sono sentite offese, ma ci sono donne che stanno in Parlamento dal 1983: è il caso che servano il Paese in un altro modo». In tema di programmi sulla città «non c'è più tempo da perdere. Non è solo un'ambizione cambiare il volto di Roma, ma una necessità, visto che la destra di Alemanno le ha tolto l'ossigeno». Prioritario, «partire dall'istruzione e dai valori morali per rimettere in circolo la fiducia nella vera politica, stabilire i diritti veri di una città illuminata, non più spenta». Come «quelli civili e degli animali a cui non si è mai pensato», dice mostrando in pubblico una maglietta con su scritto «eterosessuali-omosessuali stessi diritti». E, la first lady capitolina Isabella Rauti, le invia un sms: «Le donne sono sempre e comunque le migliori». Lei commenta: «Ci conosciamo da tanto tempo: lei voterà sempre a destra, io sempre a sinistra».