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La guerra «fredda» della toponomastica

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Ierila seduta di Consiglio del II Municipio, dove era previsto il voto di una risoluzione per l'intitolazione di una strada ad Almirante, è stata sospesa. Iniziate le dichiarazioni di voto, la consigliera Pd del Municipio XI Carla Di Veroli, presente tra il pubblico, ha iniziato a protestare gridando «fascisti, razzisti» all'indirizzo della maggioranza di centrodestra del municipio II. «Sono la nipote di Settimia Spizzichino e la miei familiari sono passati per Auschwitz per colpa di Almirante - ha detto Di Veroli - questa strada a Roma non ci sarà mai». La notizia della polemica è giunta alla vedova di Almirante: «Pur ribadendo i miei più sinceri ringraziamenti a quei consiglieri che avevano inoltrato la proposta, ribadisco con veemenza il mio no più accorato e, addolorato, ad ogni futuro tentativo per una via romana a Giorgio. Vi prego, fermatevi», ha detto Donna Assunta. Giuseppe Lucà, presidente dei commercianti di via Nizza, ha annunciato che «per dare ossigeno a via Nizza, ad oggi l'unica strada pubblica di Roma interdetta al traffico, siamo disposti a ribattezzarla via Giorgio Almirante. Stiamo valutando di apporre una targa simbolica con la quale coprire quella attuale». L'Anpi sezione Giordano Sangalli, invece, «per testimoniare alle nuove generazioni la lotta partigiana» chiede che il VII Municipio intitoli il giardino di piazza delle Camelie (ove è posto il Monumento ai Martiri della Resistenza) a Rosario Bentivegna. Il segretario della Destra Francesco Storace, infine, ha «benedetto» l'occupazione dell'ex cinema Augustus di Corso Vittorio da parte di alcuni militanti del suo partito, definendolo «un atto d'amore verso Roma» perché é una struttura «colpevolmente abbandonata e in disuso».

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