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Valentina Conti È passato pure il giorno del ?quizzone'.

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Moltihanno confessato di aver avuto sostanziali aiuti dai professori. Il test multidisciplinare a risposta singola o multipla con le materie decise da ogni Commissione, lo scoglio più difficile da superare per il 64% dei ragazzi italiani secondo un sondaggio di Studenti.it, non è stato un'ecatombe come si sospettava. In molti si sono dichiarati più che soddisfatti su come è andato il quiz, iniziato ieri ad orari diversi negli Istituti della Capitale, per gruppi di suddivisione. Ha avuto ragione il Sottosegretario all'Istruzione Marco Rossi Doria che si era detto «ottimista, perché i risultati dicono che stiamo risalendo la china». Daniele è uno dei primi, alle 12, ad uscire dal Liceo Azzarita ai Parioli. Zaino in spalla, sorride all'amica che l'aspetta fuori dal cancello: «È andata bene, solo filosofia ho trovato un po' difficile». Sorridono anche due ragazze del tecnico commerciale Genovesi nella stessa struttura. «Inglese semplice, filosofia meno», per Simone del Liceo scientifico Talete di Prati. E Francesco: «Non pensavo di trovare una domanda su la "scelta" di Kierkegaard in filosofia. Per il resto, credo tutto ok». Edoardo, Fabrizio e Marco mostrano sicurezza: «arte e inglese facili, fisica rognosa con un quesito sulla forza centripeta, ma pensiamo di aver fatto una buona prova», dicono all'unisono. «Sui cellulari nessun problema», aggiunge Stefania. «Ce li hanno ritirati all'inizio e non è successo nulla». Christian, Giulia e Marco, ammettono: «I professori ci hanno aiutato. Non nel senso, ovviamente, che ci hanno fornito le risposte, ma perché sono stati parecchio disponibili nel corso della prova, dandoci una mano su alcuni dubbi». Al Virgilio di Via Giulia tutti contenti; serenità sui volti dei ragazzi all'uscita del Convitto nazionale di Via Montegrappa. Idem su quello delle ragazze che hanno fatto presto a consegnare al San Giuseppe De Merode di Piazza di Spagna. Per Daniele e Alessandro del Talete, la prova «non era in generale una passeggiata perché incentrata su tutto il programma; il peggior nemico è stato il tempo». Conferma Erminia: «In mezz'ora sono riuscita a dare tre risposte in mezzo al panico. Ho trovato più difficile inglese, ma dipende anche dalla dimestichezza che ognuno ha con le materie di studio». Prova «fattibile» per la maggior parte degli studenti del classico al Mamiani. Francesco e Filippo dell'ultimo gruppo, i primi ad uscire qualche minuto dopo le 14, si lasciano andare: «poteva andare peggio». Concordano Vittoria e Teresa, secondo cui «le domande erano tranquille». Al Dante Alighieri, alcune classi all'oscuro delle materie. «Le hanno sorteggiate solo stamattina. Fisica l'ho trovata sopra le righe», dice Benedetta, un attimo prima di scusarsi per rispondere al cellulare: «È mia mamma: sta in pensiero, devo rispondere». Camilla e Cecilia, supergriffate, si sbilanciano: «10 di media l'abbiamo preso (15 è il massimo del punteggio, n.d.r.). Nelle domande di latino non ci aspettavamo Persio. Storia benissimo: la guerra del Vietnam e le conseguenze della Prima Guerra mondiale, il nostro forte». Dal 30 Giugno gli orali, rigorosamente con tesina a seguito con collegamenti fra tutte le materie: non per tutti farina del proprio sacco. Anche se poi a fare la differenza sarà l'impressione collettiva nel colloquio de visu con il candidato.

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