Un patto tra sindaci per salvare la Grecia
Èstato firmato oggi nella sede del Municipio di Atene dal sindaco di Roma Gianni Alemanno e dal suo collega Yiorgos Kaminis. La visita del sindaco è iniziata dall'ambasciata italiana ad Atene, dove ha incontrato l'ambasciatore Claudio Glaetzer con il quale ha poi raggiunto la sede del municipio ateniese. La lettera stilata dai due primi cittadini «non è solo una generica solidarietà fra due importanti città - si legge nella missiva -. Non intendiamo avanzare soluzioni tecniche al patto di stabilità ma concordiamo su un messaggio politico di buon senso. Il nostro è un discorso rivolto non solo al ricordo vivo di un importante passato ma al ruolo che per il presente e per il futuro le Capitali europee hanno per lo sviluppo e per l'innovazione delle ripettive nazioni. Immaginare quindi di tenere la Grecia al di fuori dell'Europa significa compiere un atto contro l'Europa prima ancora che contro la Grecia. Le ricadute finirebbero per travolgere tutti i Paesi dell'Ue. Un segnale concreto di attenzione da parte del vertice del 28 e del 29 non intaccherebbe alcun principio fondante dell'Unione ma rappresenterebbe un incoraggiamento e una speranza per tutti. In tal senso va il nostro appello ai colleghi sindaci delle Capitali europee». «Questa iniziativa - spiega Alemanno - ha due ragioni. La prima è storico-culturale, perchè non si può immaginare una Europa senza Grecia. La seconda è di carattere economico perché l'economia europea non può salvarsi senza mantenere al suo interno la Grecia. Oggi pomeriggio a Roma ci sarà una manifestazione pro-Grecia di eurodeputati del centrosinistra. Questa è una dimostazione che c'è unità su questo tema. Proprio per questo ho voluto sottoscrivere il documento rivolto ai sindaci delle Capitali europee e al Consiglio europeo affinchè il 28 e 29 giugno vengano prese misure che garantiscano solidarietà alla Grecia. Ci auguriamo che questo appello venga condiviso dagli altri sindaci perchè sarebbe un segno di solidarietà e unità tra le varie capitali». Poi Alemanno conclude: «È necessario attenuare il rigore nelle politiche europee. C'è invece bisogno di politiche di sviluppo e, lasciatemelo dire, la Merkel dovrebbe riuscire a capirlo. Dalla Ue dovrebbero arrivare più risorse da destinare anche alle grandi metropoli perchè si guarda davvero troppo poco alle problematiche delle città».