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«Il 29 giugno abbassate le serrande dei negozi»

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Quindi«tenete abbassate le saracinesche dei negozi», altro che liberalizzazione delle aperture voluta dal Governo Monti. L'invito è della Confesercenti e viene da Mina Giannandrea, Presidente di Federstrade che aderisce all'Associazione di categoria. È rivolto all'indirizzo dei commercianti romani, non potendo rivolgerlo alle istituzioni locali che nulla possono fare in tal senso. Gli esercenti, esattamente com'è accaduto lo scorso 25 aprile e per il primo maggio, dovranno decidere se stare aperti o andarsene al mare per il lungo weekend, visto che la festa dei patroni di Roma, San Pietro e Paolo, cade di venerdì. E anche questa volta il 29 diventa l'occasione per riaprire il dibattito sulla liberalizzazione degli orari delle attività commerciali. Le Associazioni di categoria non cambiano idea. Anche per la Confcommercio Roma, che parla attraverso il presidente di Federmoda Italia Roberto Polidori, l'«obiettivo è quello di riappropriarsi delle otto giornate l'anno di chiusura, che i negozi hanno sempre avuto prima del decreto sulla liberalizzazione», tra le quali c'è appunto il 29 giugno. Il motivo è semplice per chi difende gli interessi della categoria «la possibilità di restare aperti non spinge i consumi, che oggi sono frenati dalla paura di spendere degli italiani causata dalle troppe tasse e dall'incertezza nel futuro». Tuttavia la legge c'è (sebbene a contestarla sono state diverse regioni italiane, tra cui il Lazio, che hanno fatto ricorso alla Corte Costituzionale sull'assunto che gli orari di vendita sono materia delle Regioni e non dello Stato), e qualche commerciante, soprattutto in centro, sarà tentato ad approfittarne. «Stimiamo un 15% di aperture concentrate nel cuore di Roma», chiosa ancora Polidori, «così come è accaduto per le giornate del 25 aprile e del primo maggio, ma nel resto del territorio capitolino le saracinesche resteranno abbassate». Previsione che risultò azzeccata in passato. E tanto più potrebbe esserlo in questo periodo, in clima di pre-saldi (iniziano sabato 7 luglio), con i negozi vuoti che, infatti, non rinunciano a farti lo sconto direttamente in cassa quando hanno la fortuna di servire un cliente. La liberalizzazione, è un fatto, per i commercianti non è ancora vissuta come un'opportunità, e le associazioni non fanno altro che prenderne atto. Se hanno ragione oppure no sarà il tempo a dirlo.

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