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Il centrosinistra fa saltare la Consulta dei residenti

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Il minisindaco propone la delibera e poi va in ferie

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Escoppia il caos. Il Coordinamento dei residenti città storica chiede le dimissioni dei consiglieri municipali e in primis del presidente Orlando Corsetti, «colpevole» di aver prima proposto la delibera, di avere nel frattempo fatto la guerra al Comune per chiedere la consegna di due locali in via dei Cerchi dove fare la sede della Consulta e poi, a sorpresa, di non essersi presentato venerdì mattina mentre era in corso la votazione della delibera, perché in ferie. Ma lui non era l'unico assente. Anche chi doveva sostituirlo, ovvero l'assessore alla Partecipazione dei cittadini, Emiliano Pittueo, non si è presentato. Per il Coordinamento dei residenti, «appare evidente che c'è un accordo tra tutti i partiti e i loro consiglieri municipali per non far passare la delibera». La bocciatura è stata bipartisan. Assenti quasi tutti i consiglieri di maggioranza, Pd in blocco e Idv; astenuti quelli dell'Udc e un consigliere del Gruppo Misto, che pure fanno parte della maggioranza; presenti in forze quelli del Pdl, che hanno votato contro. Solo la consigliera dei Verdi Nathalie Naim ha dato parere favorevole alla delibera causando, peraltro a sua insaputa, la validità del voto di bocciatura, visto che con la sua presenza è stato assicurato il numero legale. «I consiglieri entravano e uscivano dall'aula - si difende - non potevo sapere se stavano o meno votando, così ho fatto il mio dovere e ho dato il mio assenso alla delibera, che considero sacrosanta». Poi incalza: «Astenersi o non presentarsi è un atto di irresponsabilità politica». Non è passata certo inosservata l'assenza del presidente Corsetti. Lo stesso che la scorsa settimana, esponendosi in prima persona, è arrivato perfino ad appoggiare l'«occupazione» da parte di alcuni residenti, e di una quarantina di ragazzi di un'associazione del territorio, di due locali in via del Cerchi di proprietà del Comune. Quei locali, nell'intento del minisindaco, dovevano diventare la sede della Consulta dei residenti, «la casa della trasparenza», dove i cittadini potevano richiedere informazioni, consultare le delibere e gli atti amministrativi. Quell'«occupazione», però, è finita con lo sgombero da parte della polizia municipale che il giorno dopo ha messo i lucchetti ai locali. Corsetti ha promesso di non darsi per vinto e ha chiesto di incontrare il sindaco. Adesso però, senza la Consulta, sarà molto più difficile «pretendere» una sede per un organismo che, appunto, non esiste.

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