Le assegnano la casa ma è a pezzi
Nonostantele gravi patologie che l'affliggono e l'invalidità al 100% Ida andò subito a vedere l'appartamento di via Ventimiglia 11 al Trullo e rimase di stucco: «Non è affatto nuovo e nemmoeno abitabile - spiega ora - nel senso che bisognerebbe dargli una ripulita, ha tutti i muri scrostati, alcuni ammuffuti. Inoltre il lavandino del bagno è staccato e si trova a terra. le imposte delle finestre non chiudono bene, vanno riparate». La signora, comunque, ha messo piede lo stesso nell'abitazione. Ci ha portato un letto che ha posizionato vicino alla cucina e tante piante per darle un'aria vissuta. «Temo che qualcuno ci si venga a mettere abusivamente - ammette - ma così non ci si può stare. Chiedo solo al Comunque di far venire gli operai. Così non posso mica far allacciare il gas. Mi è venuto un colpo quando ho saputo che dovevo trasferirmi qui il 24 giugno. In un primo momneto avevo capito il 24 luglio. È un bel guaio». La signora Ida dunque entro domani deve lasciare il residence di via Fioranello 186 all'Ardeatina dove il Comune la ospita da quando ha perso la casa di Olevano Romano a causa di un incendio. «Una tragedia - ricorda Ida - Successe nel 2009. Sono stata tanti mesi ricoverata al Sant'Eugenio con tante ustioni in corpo. Quando uscii dall'emergenza mi ritrovai paralizzata e siccome la fisioterapia non funzionava mi trasferirono al Santa Lucia. Lì mi hanno rimesso in piedi grazie a Dio». Da quel momento è cominciata per la signora Ida l'odissea pera la ricerca di una casa. «Me ne hanno proposte altre - spiega - ma erano sempre ai piani alti e io non posso fare le scale e poi ho paura degli ascensori». Adesso che la casa l'ha trovata è disperata: «Che ci faccio qui in questo disastro? È proprio una beffa. Molto meglio il residence». Nat. Pog.