Le tracce on line spaventano solo i prof
Ieri mattina la Cina era più vicina del solito. Praticamente dietro l’angolo. Alle ore 8.28 il ministro dell’Istruzione Profumo da quel di Shanghai s’è collegato direttamente al Miur per lo start ufficiale dell’operazione tracce di maturità online. Poteva sembrare un azzardo tecnologico per il paese dei mandolini (ma anche dei cellulari). Invece è stata una passeggiata, lo conferma l’entusiasmo del ministro che ha inviato una lettera aperta di ringranziamento al personale del ministero, dirigenti degli uffici scolastici regionali e presidi. "Gli esami di Stato effettuati per in via telematica si stanno rivelando un grande successo - ha scritto - Addirittura, si sono sino a ora verificati meno problemi e inconvenienti di quanti ve ne furono negli anni scorsi con le vecchie modalità di esame". Un moto di orgoglio per questa "scommessa vinta" che andando oltre "può costituire un grande segnale di speranza: che le cose possono essere fatte, e che se il paese si unisce, così come ha fatto la sua comunità scolastica nel difficile e lungo lavoro preparatorio che ha preceduto la tornata di esami". Indubbiamente è stato un esame di maturità "tecnologica" anche per i presidi e professori delle commissioni. In tanti hanno temuto che le ormai famose chiavi d’accesso, le password per scaricare le tracce, non arrivassero. Non pochi di loro hanno passato la notte in bianco come dei maturandi in preda al panico da esame. Nel dettaglio però le cose non sarebbero andate così lisce. In alcuni istituti il diavolo ci ha messo la coda e le prove d’italiano, per intoppi di varia natura, sono inziate molto più tardi, addirittura con un’ora e mezzo di ritardo come al Liceo Classico Dante Alighieri. I ragazzi che hanno impiegato le sei ore canoniche per completare il compito sono usciti stremati nel primo pomeriggio. Partenza con un’ora di ritardo anche al liceo socio-pedagogico Caetani e in altri istituti soprattutto a causa "di problemi con le password che non permettevano il download dei temi". Come al Margherita di Savoia che ha risolto grazie alla collaborazione con il liceo Newton che ha "girato le chiavi d’accesso". "A Roma non ci risultano grossi problemi - ha detto poi il vice presidente dell'Associazione presidi, Mario Rusconi - speriamo che in futuro il sistema di diffusione telematica delle tracce alle commissioni venga esteso anche ad altre situazioni. Il metodo dà risultati positivi in termini di funzionalità ed economicità". Il Ministero aveva previsto la possibilità di difficoltà per alcuni istituti di connettersi con il sito del Miur per recuperare i 25 caratteri della "chiave ministero". Ecco perché alle ore 8.30 il Tg1 ha diffuso il secondo codice di accesso per decriptare le tracce (il primo era già in possesso degli istituti) Un paracadute, previsto dal ministero, che per alcuni istituti, è stato vitale. Problemi con le chiavi elettroniche per aprire le tracce ci sono stati anche al liceo classico Lucrezio Caro dove non hanno funzionato le password di quasi tutte le commissioni. Una sola commissione "è riuscita ad entrare nel sistema ministeriale. Così abbiamo poi fotocopiato i temi per tutti. Ma questo può andare bene per italiano, visto che le tracce sono uguali in ogni indirizzo", hanno fatto sapere. Ma siccome tutto è bene quel che finisce bene, archiviata la prima prova ora tutte le ansie e preoccupazioni sono rivolte alla seconda prova scritta di oggi che viaggerà on line esattamente con la stessa procedura. Ieri è andato bene perché "le prove erano uguali per tutti". Si teme invece per oggi perché "le commissioni dovranno scaricare prove diverse per i diversi indirizzi". I quasi 35.000 studenti romani, nativi digitali essendo del 1993, non hanno percepito minimamente la svolta epocale delle tracce online. Sul loro banco c’era il solito vocabolario e i soliti fogli protocolli. E naturalmente il divieto più assoluto di comunicare all’esterno con qualsiasi mezzo tecnologico. La maggior parte di loro ha scelto la traccia "La crisi e i giovani". Meno gettonato è stata invece il tema su Hannah Arendt e la "Banalità del male", considerata "molto difficile". Soddisfatte pure anche le commissioni d’esame, per "l’attualità dei temi e il sistema telematico di consegna delle prove".