I maxiconcorsi solo fuori dal Gra
Gli esami con più di 3000 partecipanti decentrati o frazionati
Nonè una partita di calcio ma la conferma che nella Capitale i maxiconcorsi si faranno fuori dal Gra. Il Tar ha dato ragione al sindaco di Roma confermando l'ordinanza con la quale Alemanno in qualità di Commissario delegato all'emergenza traffico, il 17 maggio ha stabilito che i concorsi pubblici con più di 3.000 partecipanti vanno svolti fuori del Grande Raccordo Anulare. L'ordinanza del sindaco Alemanno risale al 17 maggio scorso. Con questa aveva stabilito le nuove regole per lo svolgimento dei maxi concorsi che hanno, da decenni, creato grandi difficoltà alla mobilità cittadina. La goccia che aveva fatto traboccare il vaso era stato, esattamente l'11 aprile, l'inferno di lamiere, le code chilometriche e il traffico bloccato per ore nella zona Aurelio a Roma Nord a causa di un concorso per futuri medici all'Hotel Ergife. Tanti candidati avevano lasciato l'auto per strada e proseguito a piedi nel tentativo disperato di arrivare in tempo per l'esame. Ieri i giudici amministrativi della I sezione, presieduti da Calogero Piscitello, hanno respinto l'istanza cautelare formulata dalla società Ergife Polo Congressuale. Tra le parti in causa la società Fiera di Roma srl. Gongola ora il sindaco Gianni Alemanno: «Sono molto soddisfatto della decisione del Tar, che ringrazio: è una norma di buon senso, da tempo attesa da tutti i romani, che evita la lunga serie di blocchi della mobilità che hanno segnato per anni la nostra città». Gli enti che promuovono i concorsi e i gestori delle sedi concorsuali, spiega Alemanno «dovranno concordare il frazionamento delle prove d'esame per non superare mai la quota di 3.000 partecipanti, oppure per un numero superiore dovranno essere utilizzate grandi sedi esterne al Gra, con grande vantaggio per la cittadinanza ma anche per i partecipanti al concorso». Il sei giugno scorso il presidente Calogero aveva emesso un decreto di sospensione temporanea dell'ordinanza di Alemanno, al fine di permettere lo svolgimento di due concorsi già programmati. Lo stesso giorno, l'ufficio stampa del Campidoglio comunico che l'Isvap e l'Agenzia delle Entrate (erano loro i due concorsi programmati) avevano deciso, indipendentemente dalla sospensiva del Tribunale, di spostare la fase concorsuale in strutture esterne al Gra, o suddividendo i partecipanti in più sedi, o comunque effettuando una turnazione negli esami. L'atto del primo cittadino, secondo la società Ergife che ha fatto l'istanza cautelativa, sarebbe stato illegittimo in quanto, tra l'altro, non è stato aperto alcun tipo di contraddittorio con le parti interessate, nonché carente di motivazioni. Non solo, sosteneva pure che l'unica struttura fuori dal Gra che consentirebbe lo svolgimento dei maxiconcorsi sarebbe la Nuova Fiera di Roma (che è fuori del Gra e potrebbe avere il monopolio dei maxiconcorsi). Si creerebbe così un conflitto di interessi, essendo una struttura in cui Roma Capitale ha una partecipazione azionaria. Il Tribunale amministrativo ieri ha comunque deciso a favore del Comune. Soddisfatto il Codacons: «È una vittoria degli utenti nei confronti degli interessi economici di chi organizza e ospita concorsi che vedono l'afflusso simultaneo di migliaia di persone, con inevitabili disagi per i cittadini».