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Avevano proposto a un gioielliere di acquistare mezzo chilo d'oro, riuscendo a spuntare una caparra di settemila euro prima di fuggire.

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Perquesto tre romeni sono stati arrestati per truffa aggravata dalla squadra giudiziaria della polizia ferroviaria a Roma. Gli agenti della Polfer si sono imbattuti nel terzetto seguendo uno dei tre, che era coinvolto nel fenomeno delle rapine che venivano compiute travestendosi da poliziotti. Tutti colpi che gli stranieri mettevano a segno ai danni dei turisti che vengono a visitare la Capitale. Molto spesso, come spiegato dalla Polfer, questi reati sono stati compiuti da romeni. L'altro giorno gli agenti della polizia ferroviaria si trovavano in via via Ostiense, dove hanno notato i tre romeni a bordo di una Citroen. La vettura si era fermata all'esterno di una gioielleria. Alcuni di loro dopo qualche minuto sono scesi dall'automobile e hanno cominciato ad armeggiare all'interno del cofano della macchina. A quel punto uno dei romeni è entrato nel negozio. Trascorsi pochi minuti, lo straniero è uscito correndo dirigendosi vento la loro vettura. Mentre il romeno saliva in macchia i complici hanno acceso il motore e sono partiti a tutta velocità con la macchina. Immediatamente gli agenti della polizia ferroviaria li avevano inseguiti, intercettati e dopo una breve colluttazione li hanno bloccati. Nel cofano dell'autovettura, in barattoli di plastica, c'erano 10 chili di pepite d'oro false, mentre uno dei tre aveva nella tasca dei pantaloni circa 7000 euro. La sera prima il romeno si era presentato alla gioielleria mostrando alcune pepite vere e proponendo l'acquisto di 1,5 chili di oro per 45 mila euro. Il gioielliere aveva accettato di comprarne solo mezzo chilo per quattoridicimila euro e la mattina successiva aveva consegnato una prima tranche di settemila euro. Quando però il romeno si era allontanato di fretta, il negoziante si era accorto della truffa. I tre romeni, che hanno tra i 34 e i 45 anni, sono stati arrestati e adesso dovranno rispondere di truffa. red. cro.

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