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Il Gemelli in rosso: «La Regione ora paghi»

Il Consiglio regionale del lazio

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L'ultimo grido d'allarme è arrivato da Milano, dove ieri si è riunito il Cda dell'Università Cattolica del Sacro Cuore per per analizzare i risultati dell'esercizio 2011 dell'Ateneo e della gestione speciale del Policlinico Gemelli. «Con riguardo alla situazione del Gemelli - spiega una nota del Policlinico - gli impegni presi dalla Regione» con decreto della Polverini approvato ai primi di giugno 2011, «uno stanziamento per l'esercizio 2011 di 510 milioni di euro a fronte di 535 milioni di euro stanziati, con un accordo sottoscritto nel luglio 2010, per l'esercizio precedente. La dominuzione delle risorse finanziarie destinate al Gemelli (esposte a un ulteriore peggioramento in sede di concreta erogazione, in quanto la tipologia e la quantità delle prestazioni richieste dalla Regione divergono da quelle che il Policlinico ha potuto in concreto fornire, anche a causa della riduzione dei posti letto di 180 unità disposta su precisa richiesta della Regione) «trova origine in un approccio della Regione che tende impropriamente ad assimilare il Gemelli alle strutture private accreditate, disconoscendo le caratteristiche dimensionali e qualitative del Policlinico». A questo deve aggiungersi il mancato pagamento di ingentissimi crediti del sistema pubblico relativi al periodo 2000-2010 che ha condotto a un risultato dell'esercizio 2011 gravemente negativo, con una perdita di 99,6 milioni, che il Cda ha deciso di coprire impiegando le risorse patrimoniali dell'Ateneo. Il Consiglio ha deciso una serie di misure per riportare in equilibrio la gestione finanziaria del Gemelli, proseguire l'attività sanitaria e salvaguardare il patrimonio dell'Ateneo. Tali misure prevedono «razionalizzazione e recupero di efficienza previsti dal piano approvato nel dicembre 2011. Le iniziative programmate contemplano importanti misure di contenimento dei costi dei beni e servizi acquisiti all'esterno unite a inevitabili interventi sul costo del personale». E dopo Cristo Re, San Carlo e Idi (dove sono saliti a 5 gli indagati per associazione per delinquere finalizzata all'appropriazione indebita e per violazione di norme fiscali) anche il Fatebenefratelli rischia di entrare in crisi a causa dei mancati trasferimenti della Regione. A lanciare l'allarme sono alcuni lavoratori a margine di una riunione sindacale tenutasi ieri mattina: «Rischiamo di non essere pagati a fine mese». Il dg dell'ospedale il 25 giugno parteciperà ad una riunione a Milano con Unicredit per capire se la struttura riusicrà a erogare le retribuzioni.

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