Stop al toto-discarica Riano ora chiede i danni
Ilsindaco Marinella Ricceri ieri è stata ricevuta dal commissario Sottile. «Mi ha detto che è stata firmata la revoca sul decreto di occupazione di Quadro Alto», l'area indicata dall'ex commissario all'emergenza rifiuti Pecoraro come discarica provvisoria di Roma. Il sindaco di Riano parla apertamente di «vittoria del territorio, dopo un incubo durato un anno». Resta in campo però l'ipotesi Pian dell'Olmo. «Siamo fiduciosi», commenta la Ricceri che sul presidio dei cittadini sulla Tiberina precisa: «È stata riaperta la percorribilità della strada, ma il presidio è rimasto dove era». La riapertura della Tiberina, secondo l'assessore regionale a Sicurezza ed Enti Locali Pino Cangemi dimostra «il grande senso di responsabilità dei cttadini. Così come la revoca del decreto di occupazione di Quadro Alto rende una prima giustizia ai cittadini di Riano e dell'intero comprensorio - sostiene Cangemi - Ora occorre che riveda la decisione su Pian dell'Olmo». A questo punto però il Comune di Riano chiede i danni ed è pronto a battere cassa a Regione, Provincia e Campidoglio. «Da otto mesi - spiega infatti il vicesindaco Italo Arcuri commentando la revoca del decreto di occupazione di Quadro Alto - Riano è bloccata dal punto di vista economico e sociale, con attività commerciali che hanno visto dimezzare il loro fatturato, con ciò che ne consegue in termini occupazionali, con agenzie immobiliari che non riescono né ad affittare né a vendere e con una cittadinanza intera che da quasi un anno non pensa ad altro che a salvarsi dalla discarica. I danni causati sono terribili, serve un risarcimento». «Contro chi avvalersi? La cronaca ha nomi e cognomi: Regione, Provincia, Comune di Roma e Stato - continua Arcuri - Lo studio della Regione in cui sono contenuti i sette siti, tra cui Quadro Alto e Pian dell'Olmo, ci ha messo in ginocchio. Speriamo solo che Sottile dichiari quanto prima non fattibile anche Pian dell'Olmo. Così tutti torneremo a vivere sereni e tranquilli». Sul dibattito dei rifiuti irrompe anche Legambiente, secondo cui sarebbe «assurdo, inutile, irresponsabile e costosissimo mandare l'immondizia all'estero».