Città Nuove e Pdl. Parenti serpenti
CittàNuove, la fondazione-partito della governatrice Polverini dall'altra. Amici o nemici? Presto per dirlo. Al momento la foto che ritrae il consigliere Pdl Fabrizio Santori in un gazebo per la raccolta firme per il rispristino delle preferenze alle elezioni organizzata da Città Nuove , può al massimo confermare il gossip che vede il consigliere Pdl cambiare bandiera. Ovvero confermare che il movimento della Polverini "rosicchia" dal Pdl ma, al momento, non sembra poter cogliere fuori quello stesso bacino elettorale. Coglie invece il malessere di un partito in cerca di se stesso. Per questo se oggi il rinvio dei congressi locali appare come una conseguenza logica in assenza di un quadro nazionale definito, è altrettanto logico credere che se si fossero svolti a dicembre, come previsto, probabilmente i gazebo di Città Nuove non si sarebbero visti. Quello infatti era il momento in cui dover rafforzare la classe dirigente, i quadri e i militanti. Adesso, più che contenere l'agonia non si può. E non è affatto scontato (il Pd insegna) che le primarie siano la cura di tutti i mali. Un quadro ben chiaro non solo a Roma dove si paga al momento lo scotto più alto se non altro per la preparazione di una campagna elettorale lunga e difficilissima. Ad andare giù duro è stato stavolta il consigliere regionale Francesco Battistoni che ha commentato il rinvio sine die dei congressi come «un errore politico e strategico che i nostri militanti non perdoneranno. Se esistono problemi su Roma - sottolinea - non possono essere penalizzate anche le altre province del Lazio. Il Congresso era l'unica opportunità per far capire agli elettori che il Pdl c'era e che avrebbe reagito alla crisi di partiti e politica». E intanto la Polverini se la ride. Susanna Novelli