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Aveva deciso di andare a fare una passeggiata di domenica.

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Cosìun medico romano di 42 anni è arrivato al Laghetto dell'Eur per trascorrere qualche ora di relax. Non si sarebbe mai aspettato però che quel giorno, era il 13 maggio scorso, si sarebbe «innamorato». Ma che allo stesso tempo quel colpo di fulmine gli sarebbe costato una denuncia penale. Il motivo? Quella domenica, mentre passeggiava, ha incontrato un altro uomo, anche lui romano e omosessuale come il medico. Dopo qualche parola hanno deciso di allontanarsi da occhi indiscreti per fermarsi in un punto del parco dove non passava nessuno per scambiarsi qualche bacio. Ma in quel luogo non erano affatto da soli, ma in compagnia degli agenti della Polizia di Roma Capitale. Le forze dell'ordine, infatti, avrebbero notato i due uomini prima che si appartassero in atteggiamenti «sospetti». Così hanno deciso di seguirli, di capire dove sarebbero andati. Una volta che i due omosessuali si sono sdraiati in terra e hanno cominciato a baciarsi, ecco arrivare gli agenti che non hanno esistato a chiedere i documenti. Da lì è scattata subito l'elezione di domicilio, atto che comporta la successiva iscrizione sul registro degli indagati, con l'accusa di atti osceni in luogo pubblico. In base a quanto sostenuto dalla polizia, i due omosessuali non si stavano soltanto baciando, ma stavano toccandosi nella parti intime. Un'accusa che è stata respinta con fermezza dai due uomini, ma non è bastato per convincere gli agenti a inviare in procura gli atti. «È sconcertante che, ancora oggi, si possa ritenere atto osceno un bacio o un'effusione tra due persone dello stesso sesso. Ora aspettiamo le determinazioni della procura - ha dichiarato il penalista e scrittore Gianluca Arrighi, che assiste il medico romano - per vedere se e in che modo la condotta verrà formalmente e giuridicamente considerata tipica del reato di atti osceni». Il medico, una volta identificato e denunciato, ha espresso tutto il suo stupore e l'amarezza per un'accusa che considera ingiusta. Sentimenti che potrà ripetere al pubblico ministero una volta che sarà sentito come indagato alla presenza del suo difensore, oppure potrà avvalersi della facoltà di non rispondere e attraverso il suo legale tentare di convincere il giudice che non si può essere denunciati per un bacio e che dunque le accuse della Polizia Roma Capitale sono infondate.

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