La «Parentopoli» Cotral finisce nel mirino della Procura.
L'inchiestadel pm Laura Condemi è partita in seguito a un esposto presentato dall'attuale Cda di Cotral Spa su alcuni contratti stipulati dal vecchio management senza rispettare i criteri di selezione. I consiglieri regionali de La Destra Storace e Buonasorte chiedono la convocazione della commissione Mobilità della Regione per «verificare quanto sta emergendo nella gestione Cotral». Nel mirino de La Destra quanto riportato dal collegio sindcale: «È necesaria un'operazione di discontinuità con le vecchie pratiche. È evidente che si trascina da anni una situazione inaccettabile». Pietro Sbardella (Udc) invita tutti «a un maggio senso di responsabilità». Il capogruppo del Pd Montino annuncia la pubblicazione della relazione del collegio dei sindaci sul sito del Pd regionale: «È un'operazione di trasparenza necessaria, perché in quel documento viene raccontata punto per punto una storia di sprechi, debiti, favori, affidamenti incomprensibili per migliaia di euro a società senza dipendenti, fuori regione, da San Marino a Napoli. La relazione descrive una gestione del Cotral dissennata. Tanto che i revisori, alla fine, denunciano di non essere in grado di esprimere un giudizio compiuto visto il caos gestionale in essere. Nel 2009 la Regione doveva al Cotral 200 milioni, con la gestione Polverini siamo arrivati a oltre 500. In mancanza di rimesse regionali, l'azienda deve ricorrere al mercato finanziario, alle banche. Si stanno buttando dalla finestra decine di milioni in interessi. Il disavanzo quest'anno supera i 30 milioni, per ricapitalizzare Cotral la Regione dovrà immetterne nelle casse almeno 83 milioni». Parole che scatenano la reazione del centrodestra. Pronta la replica del presidente Cotral Palozzi e dell'ad Surace: «Quello che sta avvenendo oggi è la diretta conseguenza delle precedenti gestioni, le cui anomalie sono state portate alle luce dai Cda che si sono insediati con continuità dall'1 maggio 2011 e che hanno segnalato tutto alla magistratura. Gli accertamenti avviati hanno prodotto il licenziamento di tre dirigenti. L'attuale management ha dovuto evidenziare perdite superiori già nel 2010 che non erano emerse nei conti in approvazione del precedente Cda. Per quanto riguarda la selezione operata da dirigenti interni, tra 2008 e inizio 2010, abbiamo rilevato che i commissari di concorso, tutti dirigenti interni, non hanno saputo fornire spiegazioni. L'azienda ha pertanto proceduto al licenziamento dei dirigenti della Commissione, mentre la magistratura sta svolgendo gli ulteriori dovuti accertamenti». La Regione ribadisce che solo con l'insediamento del nuovo Cda è stata avviata «una seria indagine sulle attività relative all'assunzione di personale e alla manutenzione dei mezzi di trasporto, che ha portato alla luce anomalie di cui sono state investite le autorità competenti. Una vera e concreta operazione trasparenza». Per quanto riguarda il personale, afferma la Regione, «il nuovo Cda ha presentato un esposto alla Procura per verificare assunzioni effettuate dal vecchio Cda negli anni 2008-2009».