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Cambio dei bus e sensi unici Dubbi e proteste

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Sitratta dell'area Espero-Sacco Pastore su un'ansa dell'Aniene fra Batteria Nomentana e piazza Sempione. «Sulla Nomentana continueranno a passare il 60 e il 90 ma ci tolgono, il 90D, il 342, il 36 e il 211 - dice un residente, il signor Magrì - Inoltre il cambiamento in strade come via dei Campi Flegrei, che diventerà a senso unico verso la stessa Nomentana, ci intrappolerà. Sulla carta sembra funzionare, nei fatti diventa un disastro». Al posto delle linee eliminate, l'Atac inserisce l'82, un jumbobus che parte dalla Stazione Nomentana. Ecco il perché del cambio dei sensi unici: per questo grande mezzo la nuova «sistemazione» dei sensi stradali, è stata giudicata dai progettisti come la migliore. «Come si può pretendere che un quartiere con migliaia di anime rimanga solo con tre uscite sulla Nomentana e con obbligo verso il centro? - domanda Daniela Mattiuzzo Brunetta, farmacista e presidente del Comitato Nomentana-Aniene - C'è tutta una zona a servizi in via Campi Flegrei che sarà nel caos, fra poste, negozi, banche. Come faranno le quasi 3000 mila persone del lato via Bencivenga a venire qui? All'Atac hanno sempre evitato che passassero bus pesanti anche per via Valsugana, sotto ci sono delle falde. Oggi invece ci portano il megabus 82. Domani alle 18, alla parrocchia del Bambin Gesù, in via Campi Flegrei 34, assemblea di quartiere». Ma il riordino delle linee Atac e la nascita della metro B1 produce altri effetti. «Incertezza, la gente chiede in continuazione e siamo rimasti senza i pieghevoli con mappe e nuovi percorsi». Così rispondono gli addetti Atac del grosso capolinea di piazza Pugliese a Talenti. Al tutto si unisce la rabbia dei commercianti del quartiere Valli. «Abbiamo pagato anche di tasca nostra la metro B1 grazie a vie isolate per i lavori, bandoni oscuranti e altro - dice Massimiliano De Toma, presidente dell'associazione Commercio Quarto Municipio - Adesso ci troviamo nella paradossale situazione di dover pagare per raggiungere le nostre attività. Con la crisi che c'è, come pagare 840 euro per l'abbonamento annuo?». Così hanno scritto una lettera di fuoco a Cna, Confcommercio e Confesercenti per agire sulle istituzioni. Giuseppe Grifeo

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