Abbandona la sala controllo e blocca la nuova metro
Sesi assenta, tutto si blocca. Bisogna ricordare che nei giorni precedenti all'inaugurazione delle tre nuove stazioni della metropolitana i macchinisti Atac hanno protestato facendo saltare alcune corse. Una rivolta «silenziosa» che si è comunque fatta sentire con disagi ripetuti per i passeggeri. Il motivo delle proteste è il mancato accordo sugli straordinari. Atac ha già avviato un'altra indagine per fare chiarezza su questi scioperi non autorizzati. Tra l'altro erano stati segnalati anche alcuni guasti che poi si sono verificati inesistenti. Inoltre, in una lunga lettera Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Ugl trasporti scrivevano nel maggio scorso, durante il pre-esercizio, alla dirigenza dell'Atac per chiedere «un urgente incontro con l'azienda per risolvere le problematiche emerse durante le prove eseguite nella metro B per il pre-esercizio della linea B1». Problematiche che riguardavano peraltro telecomandi e deviatori. L'azienda assicurò che avrebbe risolto eventuali malfunzionamenti. L'episodio di ieri, con il blocco di 20 minuti della nuova linea, si inserisce quindi in questo clima surriscaldato tra Atac e propri dipendenti. La sinistra, come detto, ha attaccato la giunta Alemanno ancora prima che si conoscessero le cause esatte del disservizio. Per il consigliere regionale Pd Enzo Foschi è stata «una vergogna mondiale». Il segretario regionale dell'Idv, Vincenzo Maruccio, l'ha definita una «pagliacciata». Il capogruppo capitolino dell'Udc Alessandro Onorato ritiene che il nastro sia stato tagliato «con troppa fretta». Il senatore dell'Idv, Stefano Pedica, lo bolla come «l'ennesimo schiaffo del sindaco alla sua città. L'ultimo, solo in ordine di tempo, impegno non mantenuto». Il centrodestra ha replicato accusando gli avversari di «sciacallaggio» e di voler a tutti i costi strumentalizzare un incidente non imputabile all'infrastruttura. Alemanno ha preferito non scendere sul ring delle polemiche e si è limitato a constatare che «è stato un disservizio temporaneo». Sarà l'inchiesta interna di Atac a stabilire le eventuali responsabilità dell'operatore assenteista. I passeggeri, dal canto loro, hanno preso l'inconveniente tra la rabbia e il sarcasmo. «Meno male che ho aspettato sette anni - dice una signora- la prossima volta ci salirò ma mi porterò un amuleto». Altri sono infuriati. Un anziano assicura che dopo essere stato bloccato mezz'ora in galleria, di qui in avanti si muoverà «solo col vecchio affidabile autobus». «Ma come è possibile che si blocchi subito il giorno dopo? - commenta un giovane studente alla stazione Bologna - Non hanno fatto tutti i controlli prima di farla partire? Io continuo a prendere il 93 ed evito la nuova metro fino quando non sarà sicura». Una signora è esterrefatta: «Mi sono svegliata e ho deciso di non prendere l'autobus per provare la metro. Non l'avessi mai fatto, sono stata più di mezz'ora ad aspettare lì sotto. Per non parlare degli ascensori che non ho capito perché non si potevano prendere». E l'intonaco non si era ancora staccato dal soffitto. Dario Martini