Allarme scontri giovedì davanti alla Camera
Il timore è che possa ripetersi la guerriglia urbana del 14 dicembre 2010. Oppure che accada ciò che è avvenuto a Francoforte durante le giornate di protesta contro la Banca centrale europea. L’allerta è per giovedì prossimo, quando verrà votato il ddl sulla riforma del lavoro proposta dal ministro Elsa Fornero. L’intelligence sta infatti già organizzando i reparti speciali per tentare di prevenire scontri nel cuore della Capitale. Il motivo? Secondo quanto risulta agli investigatori, per il primo pomeriggio del 14 giugno è stata organizzata una manifestazione a piazza del Pantheon. Da lì i partecipanti, tra i quali disobbedienti e gruppi antagonisti, avrebbero intenzione di cercare di assaltare Montecitorio, obiettivo che sarà difficile da mettere in pratica, grazie al gran numero di forze dell’ordine che presidieranno il Parlamento. Un qualsiasi tentativo, comunque, potrebbe provocare cariche e possibili disordini proprio sotto la Camera dei deputati, con potenziali ripercussioni anche intorno ad altri palazzi del potere. Chi sta monitorando il fenomeno, non esclude inoltre che durante la mattinata di giovedì possano essere effettuate azioni dimostrative come flash mob. Ma chi indaga va anche oltre, sostenendo che è possibile che i più "caldi" possano organizzarsi in un unico gruppo di persone per poi, una volta vicino all’obiettivo, dividersi a macchia d’olio all’improvviso, nel tentativo di prendere alla sprovvista le forze dell’ordine, come è appunto accaduto a Francoforte lo scorso maggio, occasione in cui vennero fermati decine e decine di italiani che avrebbero partecipato ai disordini nella città tedesca. Nel mirino dell’intelligence anche la possibilità che si possano unire alla protesta nella Capitale gruppi provenienti dal Veneto, i cosiddetti "movimenti del Nord Est". In base alle informazioni raccolte dagli investigatori, alcuni manifestanti arriveranno mercoledì pomeriggio nella città eterna e si apposteranno proprio al Pantheon per creare una sorta di punto di riferimento per chi vorrà partecipare alla manifestazione di protesta del giorno successivo. Quindi proprio nel luogo dal quale giovedì pomeriggio dovrebbe partire il corteo direzione Parlamento. Tra i manifestanti, anche gruppi provenienti dai centri sociali e giovani antagonisti della Capitale. Quando un anno e mezzo fa ci fu il voto di fiducia al governo Berlusconi la città fu messa a ferro e fuoco, centinaia le persone fermate e decine e decine quelle invece ferite, tra manifestanti e forze dell’ordine. Alcuni giovani cercarono di sfondare la cosiddetta «zona rossa», l’area dei palazzi delle istituzioni e dello shopping, che la polizia stava proteggendo con cordoni di blindati. Alcuni di questi mezzi delle forze di polizia furono dati alle fiamme, come alcuni cassonetti e numerose auto parcheggiate nei pressi di piazza del Popolo. Una scena che giovedì l’intelligence tenterà di prevenire.