Cerca
Cerca
Edicola digitale
+

Erica Dellapasqua FIUMICINO Il popolo anti-discarica non lascia, raddoppia: al presidio permanente che, ormai sei giorni fa, è stato allestito in prossimità di via di Pian dell'Olmo a Riano, al chilometro 7,5 della Tiberina, da allora interd

default_image

  • a
  • a
  • a

Nonè finita: oggi, sempre sull'Aurelia al chilometro 13, annunciano «azioni eclatanti in via preventiva» anche i residenti della Valle Galeria. Insomma, il toto-discarica moltiplica e inasprisce i fronti del «no» ai rifiuti della Capitale. Ieri a Torrimpietra, nonostante la pioggia, hanno risposto alla chiamata di Rifiuti Zero Fiumicino diverse centinaia di persone, residenti, imprenditori e comitati cittadini, da Palidoro a Focene, fino al gruppo «No Inc» di Albano, che ha invitato i manifestanti «a tenere duro - incoraggiava Paolo Cappabianca - solo le mobilitazioni della gente hanno evitato scelte scellerate, continuate così e ci vediamo il 16 giugno a Roma», ha concluso riferendosi alla super assemblea che richiamerà comitati da tutta Italia, almeno quaranta le presenze già confermate. «Alemanno, Clini, Polverini, siamo stanchi dei vostri casini»: il tono polemico degli striscioni sul gioco dell'oca in corso tra le istituzioni coinvolte nelle partita dei rifiuti risuonava anche al megafono: «Si uscirà da questa finta emergenza solo implementando la differenziata e con una legge sugli imballaggi». Tutti contrari all'ipotesi di una discarica a Pizzo del Prete «perché sono aree agricole, su cui insistono vincoli ambientali e archeologici ben più rilevanti che a Corcolle, come ha confermato lo stesso ex ministro Galan, e poi c'è l'ospedale Bambin Gesù: qui abbiamo già l'aeroporto di Fiumicino, la discarica di Cupinoro, l'impianto di biogas che si sta preparando a Cerveteri, a pochi chilometri la centrale a carbone di Civitavecchia». Nulla di escludente per Clini, che ha bollato Pizzo del Prete, insieme a Monte Carnevale nella Valle Galeria, come «prime scelte». In testa al corteo c'era Claudio Lauteri, titolare dell'azienda agricola Casale del Castellaccio, che verrebbe spazzata via: «Mi presenterò in Procura per fare una diffida: il ministro Clini non sa di cosa parla». Insieme ai cittadini anche la politica, l'onorevole Baccini (Pdl), Bonessio (Verdi), i sindaci di Ladispoli, Cerveteri e, per la prima volta, anche quello di Fiumicino, che si è smarcato dalle feroci critiche ricevute con l'approvazione della famosa delibera 111 del 2008, che dava l'ok a nuovi impianti di trattamento dei rifiuti, appellandosi all'ultimo testo approvato all'unanimità: «Con la delibera di aprile - ha spiegato Canapini - abbiamo chiarito definitivamente che non vogliamo né discariche né inceneritori, invito anzi Clini a visitare queste zone». «Finalmente anche il sindaco è con noi», ironizzavano dalla regia del corteo. «La presenza di Canapini - dice Carla Petrianni del Comitato Rifiuti Zero - è un buon segnale, come anche la delibera di aprile, che estende il "no" agli impianti anche alle aree limitrofe a Fiumicino, e Le Vignole, vicino a Monte Carnevale».

Dai blog