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Imu, albergatori costretti a licenziare

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L'Imu sarà una mazzata per tutti, soprattutto per il turismo di Roma. Che «rischia di perdere competitività rispetto alle altre capitali europee». A lanciare l'allarme è il presidente di Federalberghi Roma Giuseppe Roscioli, che avverte: troppe tasse stanno soffocando l'industria della ricezione turistica romana, mettendo a rischio presenze e posti di lavoro. L'ultimo colpo, ovviamente, arriva dall'Imu, che si rivelerà particolarmente salata per gli albergatori: secondo i dati rivelati dalla Cgia di Mestre saranno loro a pagare più di tutti. Per la precisione, 8.405 euro annui, calcolati adottando l'aliquota ordinaria del 7,6 per mille. A Roma, dove l'aliquota dovrebbe essere fissata in torno ai 9 punti, l'esborso potrebbe arrivare intorno ai 10mila euro. «Secondo i nostri calcoli – spiega Roscioli– a giugno gli albergatori pagheranno il 30% in più di quanto avrebbero pagato con la "vecchia Ici"». Un duro colpo per le strutture ricettive di Roma, già messe in difficoltà dagli altri interventi fiscali del Governo. «Oltre all'Imu - elenca Roscioli - c'è la Tar, la tassa di soggiorno, l'aumento dell'Iva. Il rischio è mettere in crisi la competitività di Roma con le altre capitali europee, con la possibilità di vedere diminuire le presenze di turisti nella città». Che per ora, continuano a tenere, nonostante la crisi: nel 2012 dovrebbero aumentare anzi del 2%, sostiene Federalberghi. Un risultato che gli albergatori hanno ottenuto abbassando le tariffe alberghiere, per rimanere più competitivi. Ma gli incessanti aumenti fiscali rischiano di rendere l'intervento insufficiente, con pesanti ricadute sull'occupazione: nei primi tre mesi dell'anno, a livello nazionale, il numero di occupati a tempo indeterminato nel comparto alberghiero è calato del 2,3%. Un aumento dei licenziamenti potrebbe profilarsi anche a Roma, dove il turismo conta per più dell'11% del Pil della città: «Di fronte agli aggravi fiscali, ci rimangono purtroppo solo due spese comprimibili: servizi e occupazione. Dovremo tagliare lì».

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