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Cotral, assalto all'ultimo bus I pendolari: basta portateci a casa

Sciopero Cotral, pendolari infuriati

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Altro giorno di passione ieri a Ponte Mammolo per i clienti delle linee Cotral. Ancora servizio ridotto con numerosissime corse soppresse e la gente sempre più inferocita. Il confronto ha toccato vette da "calor bianco" fra le 15 e le 16,30 quando un gruppo di quasi un centinaio di persone, dopo che avevano atteso invano un mezzo anche per quattro ore, si è riunito davanti la rampa d'uscita dei mezzi Cotral bloccandola. "Non è possibile che partano solo gli autobus che fanno l'autostrada A24, i diretti a cittadine più lontane come Subiaco – dice una ragazza – E noi che abitiamo a Guidonia, Tivoli Terme, Villanova e nella stessa Tivoli, rimaniamo qui a piedi. Vogliamo i nostri autobus e finché non compariranno, da qui non esce nessuno". Proprio questo è il cuore del problema, la conseguenza di questo "non-sciopero" dei conducenti Cotral: a partire dall'importante nodo di Ponte Mammolo sono soprattutto i mezzi a lunga percorrenza, i diretti. Pochissimi i bus che ieri hanno percorso la Tiburtina, con fermate in tutti i comuni e i sobborghi del tracciato. Sotto le pensiline a cuocere sotto il sole, centinaia di pendolari, italiani e stranieri, uniti nella disgrazia di aspettare mezzi che non pasano. "Se lo avessi saputo prima avrei preso le ferrovie regionali – continua un altro pendolare – Invece sono qui da ore. Mezz'ora dopo mezz'ora annunciano che il mio autobus sta per arrivare e invece il nulla. Ci prendono in giro?". Urla, strepiti. Altra gente è intrappolata nei tre autobus che dovevano già essere sulla A24. Alcuni vogliono scendere dalle vetture per buttare via con la forza quei pendolari come loro ma che, rimasti senza un mezzo di trasporto, bloccano la strada. Da qui l'intervento di polizia e carabinieri per tenere separare le due "fazioni" ed evitare che qualcuno se la prenda pure con gli autisti. "Ma non sto scioperando e non c'è uno sciopero, io mi sono messo a lavorare stamattina alle cinque e sono ancora qui!" urla disperato un conducente Cotral. Alle 16,45 appaiono quasi come un miraggio due autobus che riportano sul frontale l'indicazione con il percorso della Tiburtina e qui la beffa: i tanti rimasti sotto le pensiline li riempiono e i "protestanti" davanti la rampa d'uscita di Ponte Mammolo rimangono a piedi. Molti corrono verso i due mezzi ormai colmi e il capannello ormai ridotto degli infuriati, viene con calma sospinto dalle forze dell'ordine. Quindici minuti dopo compare anche un terzo bus per la Tiburtina e la tensione cala. Tutti trovano posto e possono tornare a casa. "Non è possibile che accada tutto questo – dice un giovane pendolare – e hanno aumentato biglietti e abbonamenti. I conducenti hanno le loro ragioni a protestare, di solito i mezzi sono stracarichi e non di rado si rompono lungo la Tiburtina costringendoci a scendere e a salire su successive vetture Atac e Cotral già piene. Qualcosa deve cambiare al più presto".

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