Corona «in prestito» Il Viminale paga solo 30 euro per ricordare gli agenti uccisi
L'equivalentedi un mazzo di fiori. E quindi viene usata una corona sintetica, fatta di raso, proprio per evitare di presentarsi alle cerimonie solo con una piantina. Come è accaduto due giorni fa alla commemorazione degli assistenti Carretta e Sammarco. Chi organizza le cerimonie, infatti, ha usato i propri soldi per comprare la corona di raso. Dunque, denaro di privati per commemorare poliziotti ammazzatti in servizio. Ciò ha mandato su tutte le furie anche i parenti delle vittime che nei prossimi giorni dovranno ricordare il marito, il genitore o il figlio ucciso. Dopo la cerimonia di commemorazione per gli assistenti Giuseppe Carretta e Franco Sammarco, uccisi nel 1982, al termine della quale è stata portata via la corona sintetica, adesso i familiari degli agenti vittime del terrorismo temono che accada anche ai loro cari. «Se dovesse succedere all'anniversario di mio marito la rispedirò al mittente o la distruggerò con le mie mani», tuona la moglie di un poliziotto ucciso a Milano. Sul caso è intervenuto anche Francesco Paolo Russo, sindacalista della polizia di Stato e presidente dell'associazione Acah, «all cops are heroes», che ha l'obiettivo di sensibilizzare l'opinione pubblica sul ruolo delle donne e degli uomini che indossano la divisa e dei sacrifici che compiono sul campo ogni giorno. «Con questi tagli siamo giunti alla frutta, ci dispiace avendo creato questa associazione anche per difendere i diritti dei nostri caduti», ha detto Russo. La polemica è scoppiata quando la vedova dell'assistente Carretta ha visto, al termine della cerimonia per suo marito, che veniva portata via la corona deposta davanti alla lapide. «Sono andata su tutte le furie - ha raccontato Romana Spinazzola - e mi hanno risposto che ci sono stati molti tagli». Un comportamento che ha portato un dipendente del ministero dell'Interno a dichiarare che se «dovessi morire in servizio per favore ai miei funerali cacciate tutte le autorità, voglio solo veri amici, parenti e colleghi».