La Provincia sceglie Roma Sud.
Inparticolare, nel dossier di 116 pagine consegnato agli uffici Ambiente di Roma Capitale e Regione Lazio, ci sarebbe addirittura una zona ricadente all'interno del Gra, a due passi dalla Cecchignola, mentre un'altra si troverebbe dalle parti di Morena. Chi ha dato un primo sguardo all'incartamento degli uffici provinciali, sarebbe pronto a giurare che alcune delle cave prese in considerazione sarebbero addirittura "tombate", che non vuol dire in disuso, ma proprio ricoperte da anni. Il buco, insomma non c'è più. Le mappe della Provincia, di difficile lettura perché in scala 1:100.000, sarebbero inoltre senza riferimenti topografici. Individuata l'area, quindi, vatti a pescare la cava. E ancora, i siti consigliati non sarebbero 12, ma 20, tra cui comparirebbero vecchie conoscenze della Regione, come Corcolle, Quadro Alto e Pian Dell'Olmo. Un tecnico del Comune di Roma, alla vista del dossier, avrebbe esclamato: «E che roba è questa?». «Sono i 12 siti, ora scegliete», è stata la risposta - indiretta - della governatrice Renata Polverini, che ieri è tornata sul nodo rifiuti schiacciando la palla avvelanata direttamente sul Campidoglio. Poi, riferendosi al ministro dell'Ambiente Corrado Clini, è tornata a difendere la Regione dalle accuse di inadempienza: «Abbiamo avuto il coraggio di mettere in campo un piano rifiuti che riparta da zero», presentando ad aprile un ventaglio di 7 ipotetiche discariche. Sette consigli che per questo o quell'altro motivo si sono poi rivelati impraticabili. Ultimo il caso di Pian Dell'Olmo, a Riano, su cui il commissario per l'emergenza Rifiuti Goffredo Sottile sta ancora lavorando, ma di fatto è già stato archiviato con un calcio che ha passato la palla avvelenata dall'altra parte di Roma, a Pizzo del Prete, nel Comune di Fiumicino. A Renata e all'ex commissario Pecoraro, si sa, piaceva Corcolle. Ma vicino c'era Villa Adriana ed è andata come è andata. La Regione, quindi, sulla questione rifiuti ha la coscienza apposto. E da ieri, con la spedizione del dossier da 116 pagine a Comune e Regione, può dormire tranquillo pure Zingaretti, che ieri ha ribadito l'impegno del suo ente: «Il prefetto Sottile non è solo. Questo è il momento della serietà e dell'assunzione di responsabilità. Attendiamo il suo progetto per fornire il nostro parere. Siamo convinti che tutto si può fare ed ottenere». Come portare la differenziata di Roma al 50% in due anni? Impresa non da poco a cui devono collaborare i 3 enti locali e per cui ci sarà bisogno di creare impianti di trattamento, gassificatori e siti di stoccaggio. Quegli stessi enti - Comune, Regione e Provincia - che non sono riuciti a trovare un sito per il post-Malagrotta (la cui chiusura, per questo, dovrà essere prorogata), che hanno costretto il governo a nominare un commissario "ad hoc", che lo hanno fatto dimettere e che hanno già scaricato il suo successore Sottile a causa di un maremoto politico che in casa Pdl ha avuto addirittura un epicentro nelle alte sfere. Tanto che proprio ieri la Polverini ha scritto al premier Mario Monti: «Se vogliamo andare avanti e dare una risposta al tema dei rifiuti, dobbiamo creare assolutamente un ponte istituzionale». Un ponte? Che ponte? Forse un ponte tra Napoli e Roma, oggi più che mai unite tra passato e presente di un'emergenza rifiuti in cui il vero rischio, più della puzza e della monnezza in strada, è che il sindaco di Napoli De Magistris dica ancora, come ha fatto ieri: «Sui rifiuti per Roma siamo un laboratorio».