Anche i vigili urbani in servizio dovranno pagare le multe
Ovvero,quando la burocrazia è orba. È il caso della circolare inviata qualche giorno fa al Comando della polizia locale di Roma Capitale. A diffonderla è stato il Dipartimento per la razionalizzazione della spesa per l'acquisto di beni e servizi. Il succo è questo: i vigili che commetteranno infrazioni al codice stradale, anche se in servizio, dovranno pagare la multa di tasca propria. A prima vista tutto normale: chi viola le regole deve pagare, anche se indossa una divisa. Il documento fa riferimento a tutte le strutture che hanno in dotazione veicoli dell'autoparco comunale. Chi sta svolgendo servizio, tuttavia, a rigor di logica dovrebbe essere escluso. Ma il Comando, evidentemente, ha messo la logica da parte e ha notificato la circolare anche ai 20 gruppi e alle altre unità operative del Corpo e ha suscitato la reazione dei sindacati. «I romani si rassegnino a lunghe attese quando, coinvolti in incidenti stradali, in risse per liberare un passo carrabile, chiameranno i vigili», avverte il segretario romano del Sulpm Stefano Giannini. La nota recita testualmente che «i conducenti sono personalmente responsabili per i casi di violazione» e «le eventuali sanzioni pecuniarie previste verranno loro addebitate». Se la violazione comporta la decurtazione dei punti sulla patente (passaggio con il rosso, velocità eccessiva), «la Direzione della struttura è tenuta ad effettuare gli accertamenti necessari per individuare il conducente al momento della rilevazione dell'infrazione, il cui nominativo deve essere comunicato alle competenti autorità per gli atti consequenziali». La circolare è destinata «genericamente a tutti gli autisti comunali - sottolinea Giannini - ma il nostro Comando non è neanche capace di capire la differenza fra chi porta a spasso un direttore del dipartimento e chi invece deve intervenire per motivi di polizia. Un Gruppo municipale di piccole dimensioni impiega in media 15 minuti per andare a rilevare un incidente stradale. Uno un po' più grande, almeno 20, senza pensare a Gruppi come il Git e il Gssu, che partono dal Centro per arrivare a Ostia o a Palmarola. A volte siamo costretti a parcheggiare davanti a un passo carrabile, magari per rimuovere un veicolo in sosta su un posto invalidi». Ora, conclude il sindacalista, «dovremo cercare un parcheggio regolare» e, se non lo troveremo «addio intervento. Una circolare così fa più danni di uno sciopero, ancora non ho capito da che parte sta il nostro Comando». Un vigile (che chiede l'anonimato) aggiunge che, se non ci saranno deroghe per il Corpo, «sarà necessario andare in pattuglia in tre invece che in due. Il terzo dovrà restare in auto o andare a cercare un parcheggio». Ma non sembra una soluzione accettabile in questi tempi di austerity. Possibile che non si riesca a distinguere tra chi indugia in sosta selvaggia per prendere un caffè e chi sta eseguendo un intervento urgente e utile alla collettività?