Clini: per noi il sito migliore è Pizzo del Prete
PerPian dell'Olmo devo prima vedere il progetto per la futura discarica: servono importanti interventi ingegneristici. Se non supererà i vincoli inderogabili allora diremo di no». E ancora: «Bisogna individuare anche il sito definitivo, e Provincia e Regione devono dare un contributo importante». Il ministro dell'Ambiente Corrado Clini non retrocede di una virgola. Così come accaduto con il prefetto ed ex commissario al superamento dell'emergenza ambientale a Roma Pecoraro, anche con Sottile si va profilando un muro contro muro tra ministro e commissario. Così, dopo aver scartato Corcolle, Clini boccia anche Pian dell'Olmo e ribadisce: «Il ministero ha fatto le sue valutazioni e le abbiamo anche scritte. Come ho già detto Pian dell'Olmo non era in cima alla nostra classifica. In cima c'era Pizzo del Prete, che è fuori Roma, nel Comune di Fiumicino. Poi c'era Monte Carnevale che però ha incontrato delle difficoltà col Ministero della Difesa. Prima di parlare di idoneità di Pian dell'Olmo - precisa poi il ministro - dobbiamo vedere il progetto, che ancora non ho visto e che probabilmente non c'è ancora. Questo progetto, voglio essere chiaro, dovrà superare i vincoli che sono inderogabili. Se questo non accadrà da parte del ministero dell'Ambiente non ci sarà un parere positivo». Dal punto di vista idrogeologico, infatti, ribadisce Clini, il sito più sicuro era Pizzo del Prete, mentre «Pian dell'Olmo ha bisogno di interventi ingegneristici molto importanti. Altrimenti, niente da fare». Inoltre, per il ministro, oltre al sito provvisorio «bisogna indicare il sito definitivo, altrimenti i cittadini hanno ragione a essere preoccupati. In questo la Provincia e la Regione Lazio devono dare un contributo importante. Di qualunque sito si parli, in esso dovranno arrivare solo rifiuti trattati. Non si può fare altrimenti, è illegale, si chiude, può arrivare una sanzione europea che solo nella fase iniziale è di 10 milioni di euro». Per questo Provincia e Regione devono «accelerare» sugli impianti per attivare la differenziata: «Alcune iniziative - spiega Clini - come ampliamento degli impianti di compostaggio, ampliamento delle quote di trattamento, ampliamento della capacità dell'Ama di trattare la frazione organica, ampliamento della capacità di lavoro degli impianti di Colleferro vanno messe in linea e autorizzate, altrimenti si creano dei colli di bottiglia».