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Proposta Udc: riorganizzare e sempliicare il gruppo

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Questele linee guida di revisione dell'assetto societario «al fine di eliminare le sovrapposizioni, assicurare un maggiore controllo della spesa e incrementare l'efficacia delle attività» di Sviluppo Lazio presentate ieri dal capogruppo Udc alla Regione, Francesco Carducci, nel convegno «Proposta di revisione del modello di gestione del gruppo Sviluppo Lazio» organizzato dal gruppo consiliare Udc alla Pisana al Tempio di Adriano. Secondo l'analisi presentata, il gruppo dispone di 295 dipendenti, di cui 13 dirigenti, suddivisi nele varie società del gruppo. Rispetto alle attività da svolgere, l'analisi evidenzia che vi è una «netta prevalenza di profili di tipo amministrativo e back-office rispetto a professionalità di livello più alto necessarie per svolgere le missioni affidate al gruppo a supporto della Regione» con «evidenti sovrapposizioni tra Sviluppo Lazio, Filas e Bic e tra Bil e Unionfidi». Infine, il gruppo Sviluppo Lazio ha «un numero complessivo di dipendenti superiore del 50% alla media nazionale, pari a un dipendente ogni 1500 imprese attive e ogni 20mila residenti». Lo scenario proposto vedrebbe Sviluppo Lazio come unica società finanziaria regionale, riducendo i costi di governance e ottenendo maggiore efficacia di gestione. «L'Udc dà un piccolo contributo per far sì che le istituzioni regionali siano più efficaci, meno burocratiche, più al servizio dell'impresa e della gente. Il gruppo Sviluppo Lazio va razionalizzato, bisogna tornare alla missione originaria cioè sostenere realmente le imprese», ha detto Lorenzo Cesa, segretario nazionale dell'Udc. Per Carducci Sviluppo Lazio deve essere «uno strumento per far ripartire la nostra economia». Per Pietro Sbardella «l'Udc parla di un'ipotesi di revisione del modello di gestione, consapevole di offrire lo spunto per una discussione che proseguirà nelle prossime settimane ma che dovrà avere punti di caduta condivisi e utili al rilancio delle attività del Gruppo. Su tutte le aziende regionali occorre mettere in campo proposte coerenti alla contingenza economica».

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