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La Uil-Fpl: il pubblico impiego si mobiliti

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L'allarmearriva da Maratea, dove nel corso del Consiglio generale della Uil-Fpl il segretario generale Giovanni Torluccio chiama a raccolta il fronte sindacale: «È ora di chiedere alla Confederazione uno sciopero di tutte le categorie della Uil contro l'assenza di legittimità, l'ignoranza, la prosopopea, l'inefficienza e il poco senso di responsabilità di questo Governo. Mi auguro che Cisl e Cgil si uniscano a noi». L'indice del segretario generale è puntato verso il governo Monti, cui la Uil-Fpl non risparmia critiche tanto nel merito quanto nel metodo. «Siamo stufi - spiega Torluccio - delle dichiarazioni da parte dei vari ministri e consulenti che vanno tutte nella stessa direzione: insultare, delegittimare e svilire i lavoratori del pubblico impiego. Il nuovo supercommissario Bondi che dichiara tagli imminenti alla Pubblica amministrazione per 100 miliardi e nel medio periodo per oltre 300. Tagli orizzontali o alla spesa improduttiva? Per non parlare delle assurde dichiarazioni del ministro Fornero sull'auspicio del licenziamento dei dipendenti pubblici». Il segretario generale ha così deciso di passare dalla parole ai fatti: «Aabbiamo già risposto per le rime al Ministro. Ma non basta più - prosegue Torluccio - È finito il tempo in cui il sindacato non doveva entrare in questioni prettamente politiche. Per questo sosterremo la costituzione di un comitato nazionale, formato da lavoratrici e lavoratori, che partendo dalla società civile del lavoro, ha lo scopo di raccogliere copia dei certificati elettorali di tutti coloro che non si riconoscono più in questi partiti e in questo governo. Il prossimo 14 luglio migliaia di certificati saranno consegnati sia ai rappresentanti del governo locale, ovvero alle Prefetture, sia al Viminale: il sindacato deve e può essere il portavoce del malessere dei lavoratori e dei cittadini stanchi di una politica fatta solo di personalismi e mere spartizioni di potere. Solo così, lavorando per riformare la politica e rafforzando il ruolo del sindacato-conclude il Segretario Generale- possiamo cambiare qualcosa». È chiaro che la mobilitazione sarà a carattere nazionale ma avrà nella Capitale il proprio epicentro anche in considerazione del numero degli impiegati pubblici presenti a Roma. Una categoria che, dopo aver subìto, ha deciso di passare al contrattacco.

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