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«Coalizione Acea per il cantiere della sinistra»

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L'appelloai partiti di centrosinistra (che devono fare «uno sforzo di generosità per pensarsi operai del cantiere e non direttori dei lavori») arriva dall'assessore provinciale al Lavoro ed esponente di Sel, Massimiliano Smeriglio. Per riconquistare Roma Smeriglio auspica una coalizione che vada da Sel all'Api passando per IdV e Pd. «Siamo in una fase in cui c'è bisogno di coraggio e discontinuità. Ma il cantiere per l'alternativa stenta a partire - spiega l'assessore - C'è bisogno di un'idea di coalizione che per me coincide con quella che ha preso posizione su Acea». Smeriglio sospende però il giudizio sull'Udc: «Non c'è alcuna chiusura ideologica, ma finora l'Udc non ha dato segnali di responsabilità, non si è esposto. Per il momento la coalizione parte dai movimenti civici e referendari e arriva all'Api. Dopo vedremo». Smeriglio si appella così a tutti i segretari locali dei partiti di centrosinistra «affinché avviino il cantiere senza voler dirigere i lavori. Si mettano a disposizione per riempire il vuoto politico. Serve un segnale di rinnovamento, generosità e discontinuità». L'apertura alle forze civiche diventa così fondamentale. E su Zingaretti candidato sindaco, Smeriglio dice: «Il tema non p Nicola, ma quali idee e programmi vogliamo proporre. Poi dobbiamo scegliere il miglior candidato possibile. Le primarie? Le abbiamo inventate noi in Puglia, ma devono essere vere, in grado di sollevare la città dall'aptia. Tutti debbono potersi presentare senza dover chiedere prima il permesso a un partito. A Roma tutte le categorie ormai si sono recluse. C'è bisogno di uno scossone per riavviare la Capitale. Zingaretti è ottimo amministratore e può essere un buon candidato». Ma, prima di ogni cosa, secondo l'assessore provinciale al Lavoro, c'è bisogno «di un investimento civico per rimettere in moto Roma. I partiti devono rigenerarsi e le primarie possono essere un ottimo strumento di legittimazione, un processo democratico per indicare programmi e idee. Usciamo dal recinto della politica e avviamo il cantiere delle idee dove i partiti devono essere operai e non direttori dei lavori. Solo così Roma potrà risorgere, con una grande battaglia per le idee». Daniele Di Mario

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