Anziana uccisa in casa a Vermicino Romeno incastrato dagli occhi azzurri
È stato omicidio. Una rapina finita nel sangue. Adesso è ufficiale: a uccidere Liliana Tardiola, trovata morta nella sua villetta di via San Matteo, a Vermicino, il 27 aprile scorso non è stato un incidente domestico quanto l’unico colpo inferto con violenza sul capo della donna con un corpo contundente. Si chiude il cerchio intorno a quello che gli inquirenti ritengono essere il responsabile della morte della donna 81enne che nel villino a un piano viveva da sola. I carabinieri della Compagnia di Frascati hanno provveduto ieri ha formalizzare il provvedimento di custodia cautelare in carcere disposto dal gip della procura di Roma per un 37enne romeno senza fissa dimora che si trova ora a Regina Coeli. Fu lui, secondo gli inquirenti, poco più di un mese fa, a entrare in casa della donna probabilmente approfittando di una distrazione dell’anziana, sperando di far razzia di oggetti preziosi e contanti. Secondo la ricostruzione degli inquirenti e del Ris di Roma, la donna al suo rientro in casa si sarebbe trovata davanti l’assassino che colpendola con violenza sulla fronte ne provocò la morte. Nonostante una scena del delitto decisamente confusa a causa della enorme quantità di oggetti, libri e cianfrusaglie accumulate nell’abitazione della vittima, è stato dunque possibile mettere la parola fine a una vicenda che aveva scosso il tranquillo quartiere a metà tra Roma e Frascati. Il 37enne romeno, che non avrebbe alcun precedente con la giustizia italiana, è stato identificato grazie alle testimonianze dei vicini raccolte dai carabinieri, grazie a riscontri nel villino e al colore azzurro degli occhi. I residenti della zona, all’indomani del fattaccio, avevano lamentato l’aumento di furti a Vermicino e avevano anche fatto riferimento ad altri tentativi di rapina ai danni di Liliana Tardiola. L’assassino, insomma, avrebbe lasciato numerose tracce di sé sulla scena del delitto. Un uomo che viveva di espedienti ed era comunque volto piuttosto conosciuto in zona. Ma le indagini continuano. I militari non hanno infatti resa nota l’identità dell’arrestato perché stanno ancora indagando sulla presenza di eventuali complici: se, insomma, il presunto assassino abbia agito da solo o sia stato spalleggiato da altri individui nel corso della rapina degenerata in omicidio non è ancora possibile dirlo. La donna fu trovata morta riversa in terra in una chiazza di sangue: a lanciare l’allarme furono alcuni parenti dell’anziana preoccupati dal silenzio che proveniva dal villino. L’ipotesi della rapina domestica finita nel sangue è stata da subito la pista ritenuta tra le più probabili anche in base ai rilievi eseguiti sul posto. L’abnorme quantità di oggetti di ogni tipo trovata all’interno dell’abitazione, con alcune stanze letteralmente piene di cianfrusaglie fino al soffitto ha reso comunque difficoltose le operazioni di investigazione. Ed infatti non è ancora possibile stabilire se il presunto omicida abbia trafugato qualcosa dal villino. Qualche dubbio resta ancora anche sull’arma del delitto che potrebbe essere una spranga rinvenuta a poca distanza dal villino di via San Matteo e tuttora al vaglio del Ris. Ma insomma, il quadro è ormai sufficientemente definito.