Tagliente lascia: "Grazie alla mia squadra". Al suo posto Della Rocca
Il questore di Roma promosso a prefetto di Pisa. Al suo posto il capo della Questura di Venezia. Ieri mattina il Consiglio dei ministri ha dato l'ok a una girandola di promozioni e spostamenti. Francesco Tagliente, 61 anni, lascia per il capoluogo di provincia toscano, designato suo successore Fulvio Della Rocca, di 58. L'evento era atteso da tempo. Ieri Roma ha tempestato di ringraziamenti Francesco Tagliente: sono arrivati messaggi dal mondo della politica, dell'economia e dal sociale. Prefetto, quanto affetto. Dispiace lasciare? «Sono contento di quello che ha fatto la mia squadra. Stacco la spina da una presa che avevo piantata nel cuore. Non nego l'importanza del traguardo raggiunto, ma 45 anni vissuti intensamente, con i miei compagni di viaggio, è qualcosa che emoziona e coinvolge». È arrivato nel 2010, lascia dopo quasi due anni pieni. Qual è stato il momento di maggiore tensione? «La manifestazione del 15 ottobre scorso a San Giovanni. Dovevo prendere delle decisioni che potevano tradursi in un coinvolgimento in fatti imbarazzanti: quello che accadde a Genova poteva succedere nella Capitale». La maggiore soddisfazione? «Le email ricevute da due tifosi, della Juventus e del Napoli, che hanno assistito alla partita della finale di Coppa Italia, all'Olimpico. Il primo mi ha scritto:"Ho assistito all'incontro di calcio. Ho constatato coi miei occhi che le forze dell'ordine sono la parte sana di questo Paese. Ho visto la partita senza problemi, grazie". E lo poi del tifoso juventino:"È andato tutto liscio, ho potuto vedere la partita assieme a mio figlio di 13 anni". Sono soddisfazioni. Siamo riusciti ad arrivare a zero feriti, a giocare i derby di sera, a portare sugli spalti cinquemila bambini. E con l'aiuto delle psicologhe della polizia, siamo riusciti anche a recuperare i tifosi più scalmanati. Abbiamo usato rigore ma non solo. È stato emesso il Daspo ad alcuni ultrà. Durante il periodo di divieto di entrare allo stadio ci sono stati dei colloqui e il provvedimento è stato revocato. La persona era cambiata. Tanto cambiata che alla fine si è prestata per lo spot antiviolenza. Questo è un traguardo, soprattutto umano». Cosa si poterà dietro di questa eperienza romana così intensa? «Porto il successo della politica della sicurezza che esalta il partenariato territoriale. Non ci siamo limitati a fare riunioni con le associazioni economiche. Il passaggio successivo è stato spostare nei 49 Commissariati il dialolgo con le forze sociali. Questo partenariato produce sicurezza coinvolgendo gli altri. È con gli altri, anche col cittadino partecipe, che si arriva alla sicurezza di tutti». Qualche "suggerimento" al suo successore? «Non ha bisogno dei miei consigli. Farà meglio di me, sono io semmai che dovrò imparare da lui». Fulvio Della Rocca, napoletano, è «onorato che si sia pensato a me per questo incarico di grande prestigio. A Venezia - spiega - sono stato tre anni. Ovviamente mi riservo di vedere e di ascoltare i miei collaboratori e le istituzioni. Sono uno che ascolta molto. Roma sarà impegnativa e io mi prodigherò al massimo per essere all'altezza». Il futuro questore di Roma ha un curriculum di tutto rispetto: tra gli altri, dal caso Ludwig, dei due estremisti Abel e Furlan responsabili di numerosi omicidi, alle indagini sulla 'ndrangheta fino al caso della Uno bianca.