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Pecoraro si dimette, Renata scarica Alemanno

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Il prefetto Giuseppe Pecoraro

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Pecoraro si dimette e il gioco dell'oca delle discariche riparte dal via. Alla fine il prefetto lascia e rimette la delega a commissario per l'emergenza ambientale nelle mani del premier Monti. Un passo d'addio ratificato dal Consiglio dei ministri. «Il Prefetto Giuseppe Pecoraro ha ritenuto di confermare le sue dimissioni dall'incarico di commissario», recita un comunicato di Palazzo Chigi. Il CdM ha nominato nuovo commissario il prefetto Goffredo Sottile, che sarà coadiuvato da due esperti, uno dei Beni Culturali e un altro dell'Ambiente. Fatale per Pecoraro la decisione di procedere comunque nel suo intento di collocare la discarica provvisoria destinata a sostituire Malagrotta a Corcolle, nell'VIII Municipio della Capitale e a due passi da Villa Adriana. Una decisione che ha sempre trovato la ferma opposizione dei ministri dell'Ambiente Clini e dei Beni culturali Ornaghi, pronti a dimettersi se fosse passate l'ipotesi Corcolle. Alla fine Monti non avrebbe mai potuto spaccare il Consiglio dei ministri, nonostante il ministro dell'Interno Cancellieri propendesse per Pecoraro. Il prefetto l'ha capito e nella serata di giovedì ha rassegnato le dimissioni, accettate ieri dal CdM. La decisione di fermare la discarica di Corcolle è stata presa proprio ieri mattina al termine di un vertice molto teso tra Monti, Cancellieri, Clini, Ornaghi e Catricalà. Ornaghi e Clini, dopo aver esposto le ragioni tecniche che impediscono la collocazione di una discarica a Corcolle, hanno confermato l'intenzione di dimettersi pur di salvare Villa Adriana. A quel punto anche la Cancellieri ha fatto presente a Clini l'impossibilità di andare avanti. Nel frattempo Pecoraro, le cui dimissioni in un primo momento erano state congelate, ha così manifestato di nuovo l'intenzione di lasciare. «Mi sono dimesso perché il presidente del Consiglio scelga in piena libertà», spiega Pecoraro, che a quanti chiedono cosa accadrà ora risponde: «Chiedetelo al presidente del Consiglio». Il Consiglio dei Ministri dà comunque atto a Pecoraro «di aver agito con assoluta correttezza, nel rispetto delle procedure e con lodevole impegno personale». Il Cdm inoltre condivide le considerazioni di Clini sulla «responsabilità cronica delle Amministrazioni competenti non in grado di assumere decisioni adeguate e misure efficaci ad assicurare il rispetto delle direttive europee e delle leggi nazionali in materia di gestione dei rifiuti». Considerazioni che segnano una nuova frattura tra gli enti locali, con la governatrice Polverini che scarica il sindaco Alemanno. Ritenendo «inaccettabili» gli attacchi a Pecoraro le cui dimissioni sono «condivisibili», la Polverini ribadisce: «Non sono assolutamente disponibile a firmare la proroga di Malagrotta e soprattutto non sono disponibile ad andare verso una soluzione che mantenga un monopolio privato in città (chiari il riferimento a Manlio Cerroni e alle ipotesi Monti dell'Ortaccio, Pian dell'Olmo e Riano ndr)». Poi la stilettata ad Alemanno e Zingaretti: «Ci auguriamo che coloro che hanno la responsabilità diretta vogliano dare un contributo per individuare il sito. Siccome la prima battuta d'arresto l'abbiamo avuta su una presa di posizione della Provincia e in questi giorni l'attività del sindaco non ha aiutato l'azione del commissario, credo sia arrivato il momento che le due Istituzioni si assumano le proprie responsabilità». La Regione ha deciso «di rientrare esclusivamente in quelle che sono le sue competenze. La competenza su discarica provvisoria e definitica è del Comune di Roma», conclude la Polverini, che accusa Alemanno e Assemblea Capitolina «di scarso senso di responsabilità. Insieme al nuovo commissario sapranno scegliere un sito adeguato. Credo che anche la scelta che abbiamo fatto in Consiglio regionale di allargare l'Ato alla provincia è stata una scelta sulla quale oggi dobbiamo ripensare perché pare che al momento abbia creato solo confusione. La Regione non metterà più bocca sulla scelta dei siti delle discariche, noi rientriamo nelle nostre competenze». La Polverini ha spiegato la propria posizione a Monti in una lunga lettera in cui ribadisce le «omissioni» di Comune e Provincia e i meriti della Regione, in primis l'aver varato il Piano rifiuti. Pronta la replica di Alemanno (che ieri ha incontrato Sottile), che dopo aver ringraziato Pecoraro per il lavoro svolto, replica alla Polverini: «Il nuovo commissario avrà il compito di trovare una soluzione realmente sostenibile, vanno fatte nuove valutazioni su tutti i siti, la discarica non deve essere collocata per forza nei confini di Roma, comune altamente e denso di beni culturali e ambientali. Penso ci siano tutte le condizioni per decidere in una settimana, Sottile resetti tutto e proponga un sito. Roma Capitale ha competenze concorrenti sui rifiuti, cosa confermata dal Piano regionale che ha individuato Ato corrispondenti ai territori provinciali. La competenza è della Provincia, in ogni caso decide il commissario nell'ambito di tutto il territorio provinciale». Una tesi confutata da Palazzo Valentini: la scelta della discarica spetta al Campidoglio, mentre la Provincia deve provvedere a una «mera individuazione delle aree idonee». «Non condividevo le scelte di Pecoraro ma gli do atto di essersi assunto le proprie responsabilità con grande coerenza - dice Zingaretti - Adesso si volti pagina, non solo sul tema discarica ma soprattutto su un ciclo moderno e innovativo della gestione dei rifiuti: differenziata, porta a porta».

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