Gestione dei palazzi Municipio XIX contro Asl
Dopola chiusura del manicomio, la proprietà dei padiglioni all'interno del comprensorio, sulla mappa ufficiale 32 strutture, è stata ripartita tra Asl e Regione. Successivamente sono stati trasferiti alcuni uffici del XIX municipio (anagrafe, ufficio tecnico e assistenza sociale in ambito scolastico), che da anni preme per un trasloco definitivo. «Inizialmente - spiega Milioni - nel bilancio di Roma Capitale erano stati stanziati fondi per l'acquisto di spazi per il nostro trasloco definitivo, poi però depennati. Quindi abbiamo chiesto all'Asl di poterci avvalere di due padiglioni, l'11 e il 16, in comodato d'uso, in attesa di poterci trasferire definitivamente, questo perché la nostra sede in via Mattia Battistini è assolutamente inidonea, oltre che cara perché spendiamo 170mila euro l'anno solo di affitto». E Milioni incalza: «Del resto l'Asl utilizza da vent'anni gratuitamente immobili del comune di Roma in via Jacobini e via Borromeo, perché non si può fare questo "scambio"? Non meno importante, al Santa Maria della Pietà ci sono sedi occupate abusivamente, una da alcune famiglie e un'altra dall'associazione ex Lavanderia, che ci ha anche allestito dentro un bar: perché non si sgomberano questi luoghi?». Il piano di trasferimento preme per un motivo: «C'è un progetto di pedonalizzazione dell'intero comprensorio, i fondi Roma Capitale li ha già stanziati da tempo, che però potrà partire solo quando verrà ultimato il parcheggio lato via Vinci, ora un grande campo sterrato oltretutto vicino ai nomadi: la Provincia ci ha rassicurati che il bando per i lavori uscirà a breve». Anche sul capitolo verde pubblico il presidente chiede tempo: «Dopo anni di incuria totale, non si riusciva a stabilire chi dovesse intervenire nelle aree verdi, finalmente se ne è fatta carico Roma Capitale, che ha stanziato 200mila euro e iniziato i lavori a febbraio. La neve ha peggiorato tutto ma entro settembre contiamo di rendere decoroso tutto il parco». Quanto ai progetti di riqualificazioni dell'Asl Roma E, tempistiche e risultato finale restano un punto interrogativo: «Esiste un progetto di riqualificazione di tutto il comprensorio – spiegano dall'azienda – presentato alla regione per l'approvazione e il relativo finanziamento. Solo al completamento dell'iter sarà possibile effettuare una previsione sui tempi». Sul degrado «il controllo e la sicurezza all'interno del comprensorio sono garantiti da una ditta di vigilanza e la presenza di materiale all'interno delle due strutture chiuse è dovuta a depositi temporanei finalizzati ad un lavoro di cernita tra macero ed archivio». Infine, sui due padiglioni occupati «l'Azienda ha posto in essere ogni dovuta azione a tutela anche in accordo col comune di Roma». Eri. Del.