Proprietari d'immobili in affitti da senzatetto
Indagine incrociata con l'Agenzia delle Entrate C'è chi dichiara 28mila euro e guadagna 5 volte tanto
Ecosì, a fronte di un'emergenza abitativa nella Capitale che conta almeno 30mila famiglie in seria difficoltà, nelle case dell'Ater Roma c'è chi se la «spassa». Ovvero, oltre a chi dichiara redditi non conformi o addirittura pari a zero, c'è anche chi "dimentica" di ufficializzare la proprietà di fabbricati, cioè di case, locali o/e terreni che, ovviamente, producono reddito. Dalla verifica incrociata condotta dall'Ater Roma con l'Agenzia delle Entrate e, in questo caso particolare, anche con l'Anagrafe capitolina, risultano ben 2.071 soggetti che nascondono redditi per 4 milioni 363.833 euro di cui il 40% deriva proprio da redditi di fabbricati pari a un milione 749.432 euro. Ecco alcuni dei casi più eclatanti rilevati dal lavoro svolto da questa "squadra speciale". A Ostia Lido risulta un nucleo familiare alloggiato in una casa Ater con un reddito complessivo dichiarato di 7.730 euro. All'Agenzia delle Entrate tuttavia risulta per lo stesso nucleo familiare un reddito di 99.708 euro con una differenza di ben 91.978 euro. La stessa famiglia paga un affitto di appena 27,35 euro per una casa di 115,53 metri quadrati, pur risultando proprietaria di due immobili. Come se non bastasse la famiglia risulta morosa nei confronti dell'Ater di ben 84.603 euro. All'Aventino, il reddito complessivo di un nucleo familiare dichiarato all'Ater è di zero, all'Agenzia delle Entrate risulta invece un reddito di 52.006 euro. In questo caso la famiglia paga 237,76 euro al mese per un appartamento di 52,70 metri quadrati pur risultando proprietaria di due alloggi e un locale. Almeno, in questo caso, non si registra però alcuna morosità. Ancora, Monte Sacro: reddito dichiarato all'Ater di 25.303 euro, quello che emerge invece dalle verifiche dell'Agenzia delle Entrate è di 76.813 euro complessivi. In questo caso la famiglia paga 57,27 euro al mese per un appartamento di 55 metri quadrati, risulta proprietaria di un immobile e un locale e risulta morosa nei confronti dell'Ater di 23.209 euro. Vale la pena, nonostante il rischio di essere noiosi di citare qualche altro caso macroscopico. A Centocelle, a fronte di un reddito complessivo dichiarato di 28.115 euro, l'Agenzia delle Entrate ha verificato un reddito di ben 147.529 euro. Una famiglia questa che paga 84,14 euro al mese per una casa di 65,74 metri quadrati e che risulta proprietaria di un altro immobile e di un locale. La differenza tra reddito dichiarato all'Ater e quello accertato dell'Agenzia delle Entrate è di 118.414 euro. Al Flaminio, invece, una famiglia paga 36,55 euro al mese per un appartamento di 80,41 metri quadrati. Il reddito dichiarato all'Ater è di 10.187 euro, quello accertato di 25.535 euro. A questo si aggiunge la proprietà di un locale che porterebbe un reddito di circa 14 mila euro. Non solo, in questo caso lo stesso soggetto risulta moroso di 38.830 euro. Ancora, in zona Villa Pamphili, reddito dichiarato all'Ater 5.318 euro, quello verificato 27.896, con un affitto mensile di 7,75 euro per 59 metri quadrati di casa. Non c'è morosità ma il nucleo risulta proprietario di 7 alloggi, due locali e sei terreni. Infine, ma non da ultimo, il focus sui redditi degli occupanti senza titolo (verifica effettuata su 1.119 soggetti) che, complessivamente dichiarano all'Ater un reddito di circa 7,5 milioni di euro contro quello verificato dall'Agenzia delle Entrate di circa 12,8 milioni, con un reddito di fabbricato pari a oltre duecentomila euro e una morosità complessiva che, al 31/12/2011 ammontava a circa 19,5 milioni di euro. Il punto insomma è, purtroppo, sempre lo stesso. Non solo in molti casi chi abita in un alloggio popolare non ha più i titoli (o forse non li ha mai avuti) per godere in questo caso del "privilegio" di una casa a canone sociale, ma risulta persino proprietario di altri immobili, (cosa che da sola meriterebbe lo sfratto immediato) e pur potendo, se ne infischia di pagare quel ridicolo affitto sulla base di redditi dichiarati, accumulando morosità su morosità. Una situazione sulla quale si farà ulteriore chiarezza anche grazie al lavoro svolto dal nuovo consiglio di amministrazione dell'Ater Roma e in particolare del vicepresidente Mauro De Bosi che proprio oggi terrà un importante incontro propedeutico alla firma di un protocollo d'intesa con la Guardia di Finanza. In effetti, al di là dei numeri sconcertanti dell'indagine, qualcuno di questi soggetti prima o poi dovrà pur render conto e non solo all'Ater Roma. Forse l'era dei "furbetti" è finita davvero. Sus. Nov.