Biglietti solo al fai da te
Scenate contro i tabaccai I rivenditori, edicole comprese, senza nuovi ticket Rifornite le macchinette in metrò e su qualche bus
Inuovi ticket sono arrivati solo alle emettitrici che si trovano alle fermate della metropolitana e sui pochi bus attrezzati. Edicole e tabacchi, salvo poche eccezioni, non li hanno ricevuti. A Testaccio, Garbatella, Montagnola neanche l'ombra del biglietto da 1,50 euro, entrato in vigore ieri. A Roma nord solo un terzo dei rivenditori ha i nuovi Bit. L'arrivo dei nuovi titoli di viaggio ha creato caos. Intanto, non si arresta la caccia al ticket da 1 euro, valido fino al 31 luglio. A Testaccio il nuovo biglietto del bus è solo un miraggio. «I vecchi ticket li ho finiti giovedì - racconta Mauro, che ha un'edicola a piazza Santa Maria Liberatrice - La gente ha fatto man bassa. I nuovi mi arriveranno nel pomeriggio». Anche dal tabaccaio di via Mastro Giorgio niente Bit. «Mi sono arrivati solo gli abbonamenti mensili da 35 euro» spiega Carlo. Al tabacchi di via Rubattino stessa storia. «Quelli da 1 euro li ho finiti e i nuovi li devo ancora ordinare» spiega il titolare. Anche alla Garbatella sono a secco. Al tabaccaio di via Cravero sono arrivati solo gli abbonamenti mensili da 35 euro, che fino al mese scorso costavano 30. Alla Montagnola, non molto distante dall'Eur, non si trova un biglietto, che sia vecchio o nuovo. «In zona non ce li ha ancora nessuno - racconta Joselito dell'edicola di piazzale Caduti della Montagnola - Giovedì ho venduto in un solo giorno i seicento biglietti da 1 euro che avevo». A Roma sud c'è ancora qualcuno che ha i vecchi titoli e aspetta di finirli prima di ordinare quelli nuovi. «Le persone stanno facendo le scorte. Comunque è un risparmio» spiega Fabiola dell'edicola della stazione della metro Piramide. «All'inizio della settimana ne avevo cinquecento - racconta Pierluigi, giornalaio di via del Serafico - Ne ho ancora una mazzetta da vendere. Quelli nuovi mi arriveranno presto». «A me ne sono arrivati circa duecento giovedì pomeriggio - spiega Massimiliano del bar su via del Tintoretto, l'unico ad avere in zona i nuovi Bit - Li ho chiesti la mattina e poche ore dopo erano qui». In centro, tra le edicole e i tabaccai, la ricerca del ticket da 1,50 euro è più facile. Come lo è nelle stazioni della metropolitana e sui bus, dove le macchinette emettono da ieri mattina i titoli da 1,50 euro. Caos biglietti anche a Roma nord. Tra corso Francia, Ponte Milvio, piazzale Clodio, Parioli e corso Trieste, in pochi punti vendita sono arrivati i nuovi Bit da 1,50 euro, mentre nei giorni scorsi è andata esaurita anche la scorta dei vecchi. «C'è una disinformazione totale - spiega Francesco da Ponte Milvio nascosto dietro al cartello "Biglietti Atac esauriti" – Non ho né i nuovi, né i vecchi. La gente ci ha preso d'assalto nei giorni scorsi». In viale Angelico l'edicola di Simone ha solo cinque vecchi Bit. «Spero mi portino al più presto anche gli abbonamenti». A corso Francia, Luca ha fatto «la scorta nei giorni scorsi, ma finiranno presto e i rifornimenti ancora non sono arrivati». Ilaria dalla sua edicola di corso Trieste prefigura già che «tanti anziani e studenti del vicino liceo Giulio Cesare non faranno mai l'annuale, troppo caro, ma compreranno il mensile da 35, che comunque ancora non abbiamo». Gianni dai Parioli fotografa il trend: «Giovedì c'era la fila per i biglietti. Ora che ho quelli nuovi, più cari, ne ho venduti solo 10». I più arrabbiati sono i passeggeri. Luisa fino ad aprile ha pagato 4 euro al mese perché invalida. «Mi hanno inviato una lettera dicendo che le tariffe cambiavano e dovevo andare al Caf per farmi dare l'Isee. È una vergogna! Devo pagare di più per un disservizio». Critici anche edicolanti e tabaccai, che hanno subìto i contraccolpi del rincaro. «Tanti colleghi - spiegano dalla Federazione Italiana Tabaccai - hanno informato il sindacato provinciale di atteggiamenti poco gentili da parte dei clienti, che sfogano su di noi tutto il malcontento». Dalla Fenagi-Confesercenti il segretario provinciale Gianfranco Silenzi ne fa anche una questione di servizio e introiti: «Nonostante sia minima la provvigione sui biglietti, circa 3 centesimi, di questi tempi è un danno anche questo, senza contare che non possiamo fornire un servizio. C'è stata troppa approssimazione».