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Sms alla preside «Molti studenti moriranno»

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Domaniparecchi ragazzi moriranno con una bomba». È l'sms intimidatorio inviato mercoledì alle 21 da una cabina pubblica alla preside del Lucrezio Caro. Un messaggio che ha provocato ansia e preoccupazione dopo i fatti di Puglia. Ma un controllo degli artificieri e delle forze dell'ordine ha permesso di scorpire che la «bomba» non esisteva e gli studenti del liceo classico ieri hanno seguito regolarmente le lezioni. Sull'episodio indaga la Digos. Si ritiene che l'autore delle minacce sia un mitomane. «È l'atto di qualche burlone, uno scherzo macabro, quindi non è un episodio di cui preoccuparsi particolarmente. Ma è certamente grave che si scherzi su una vicenda come quella di Brindisi e si mettano in mezzo episodi seri, tragici e importanti. In ogni caso la minaccia alla nostra scuola non è di nessuna importanza, ho tranquillizzato genitori e alunni», ha spiegato la preside Anna Rita Tamponi. I ragazzi ieri sono entrari regolarmente alle 8,10 e hanno seguito le lezioni. Alle 11,30 i professori li hanno fatti radunare nel cortile della scuola e la preside ha raccontato che cosa era accaduto. «Sono già stati fatti i controlli e non c'è alcun pericolo», ha detto. In classe, poi, i docenti hanno parlato delle minacce con gli alunni, cercando di rassicurlarli e chiedendo loro di dare l'allarme se notavano qualcosa di strano. Messaggi di solidarietà ai ragazzi e al personale del Lucrezio Caro sono giunti dal presidente della provincia Zingaretti, dalla governatrice Polverini e dal sindaco Alemanno.

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