Alemanno scalda i motori: Non si vince con le etichette
È la società civile la chiave di volta della politica, se non proprio nazionale, quanto meno locale. Un coinvolgimento diretto delle persone nell'azione politica e di governo sembra la soluzione trovata dai politici per riconquistare credibilità da una parte e quella gran fetta di elettorato che, come hanno mostrato anche le ultime amministrative, ha deciso di non votare. Una tendenza già compresa dal sindaco Alemanno che ieri ha partecipato alla prima assemblea di «Rete Attiva x Roma», tenuta a battesimo lo scorso 25 marzo. Una «federazione» di associazioni, comitati di quartiere, gruppi di cittadini che "sognano" un nuovo modello di fare politica. E al quale punta dritto il sindaco Alemanno come leva fondante della sua ricandidatura alla guida di Roma. «È tempo che la società civile smetta di lamentarsi e passi dalle parole ai fatti. È finita l'era degli spettatori. I romani devono riapropriarsi della realtà, del proprio tempo libero, trasformandolo in partecipazione attiva, in possibilità di fare qualcosa di concreto». Ora, ha detto, «faremo una sorta di democrazia ateniese, in cui ogni proposta verrà vagliata tramite votazione diretta, capendo quali sono quelle su cui puntare. Roma se lo merita, e voi dovete essere gli attori di questo rinnovamento romano». Un «contenitore» di persone prima, di idee poi dal quale, chissà potrebbe anche uscire il nuovo candidato a sindaco. «Per le prossime elezioni ci saranno le primarie, alle quali chiunque vorrà candidarsi a sindaco potrà partecipare. Non vogliamo che ci siano decisioni fatte dai poteri forti o nei salotti - ha detto Alemanno - le etichette non servono a nulla, le elezioni si giocheranno sulle persone, sono loro che faranno la differenza». Per quanto riguarda le iniziative concrete il sindaco ha annunciato: «Creeremo una rete attraverso internet, elaborando un programma che parte dal basso e una proposta politica profondamente rinnovata, ora faremo delle riunioni ogni 15 giorni per far partire questa grande energia di democrazia attiva, di partecipazione e di voglia di fare». Poi un passaggio alle donne, verso le quali Alemanno rivolge un appello a candidarsi perché, ricorda «non è possibile avere un'assemblea capitolina in cui ci sono solo tre donne su 60 consiglieri». Presto per dire se la ricetta della rete civica sia quella giusta per sconfiggere l'antipolitica. Qualcosa di partito, infondo, dovrà pure esserci. E la democrazia ateniese insegna.