Portavalori assaltato dai rapinatori "netturbini"
Hanno assaltato il portavalori fingendosi operatori dell'Ama. Ma è andata male. Un rapinatore ha preso in ostaggio una guardia giurata, il collega ha reagito ferendo alla coscia il malvivente (all'ospedale Sandro Pertini) e mettendo in fuga l'altro. La polizia ha arrestato entrambi e sta accertando la presenza di un eventuale terzo complice. Sono state scene da far west ieri mattina, a Pietralata. Uno dei quattro colpi esplosi dal vigilante è rimbalzato finendo dentro un ufficio al primo piano davanti al luogo dell'agguato. I fatti alle 8,10. Da via Simoni arriva il furgoncino dell'istituto di vigilanza Sipro. Deve portare circa 50 mila euro all'ufficio postale che si trova in fondo alla strada, sul lato sinistro. All'interno del portavalori ce ne sono 400 mila in tutto. Ci sono lavori in corso, la sede stradale è circondata dalla rete arancione di protezione. I rapinatori di 52 anni, Enzo Lo Chiatto e Maurizio Gennari, sono già lì. Indossano fratini arancioni. Sono arrivati con due scooter Honda, un Chiocciola grigio e un Sh rosso, parcheggiati davanti al supermarket Tuodì. Dall'automezzo scendono due guardie. Una si dirige verso la Posta, per «bonificare» l'area. L'altra resta accanto al blindato. A questo punto entra in azione uno dei malviventi. È Enzo Lo Chiatto. Fingendo di spazzare, si avvicina con una grossa scopa. Il vigilante non ci fa caso. Ma è una trappola. Il malvivente getta l'arnese e bracca l'operatore. È armato. Lo prende in ostaggio. La vittima si dimena e attira l'attenzione del collega. Vede il rapinatore armato e non esita. Spara, quattro volte, con una 9x21. Un proiettile colpisce il paletto del segnale stradale davanti al quale si è fermato il portavalori, sfiora il parafango, fa una strana curva e poi s'impenna bucando la tapparella degli uffici Tiri al primo piano. Due vanno a vuoto, il quarto si conficca nella coscia del rapinatore. Si arrende: «Vabbè vabbè. Basta, basta». In una mano continua a tenere l'arma, mentre l'altro braccio è alzato in aria. Il vigilante urla: «Butta la pistola, butta la pistola». Lo Chiatto la lancia pochi metri più in là:è una Glock calibro 40. Alle 8,30 sul posto arrivano volanti e la sezione Antirapina di Andrea Di Giannantonio della Squadra mobile. Sulla via Tiburtina, i poliziotti della Vescovio trovano Maurizio Gennari. Ha ancora la pettorina indosso. la pstola l'ha gettata. «Stavo andando alla stazione Tiburtina», prova a dire. Ma gli agenti non ci credono.