Il piano Tagliente funziona: fumo e niente scontri
Tifosi juventini a Cipro, napoletani a Tor Vergata. Un arresto e cinque denunce
Nonc'è stato nessun contatto prima della partita tra i tifosi del Napoli e della Juventus, che ieri sera in settantamila si sono seduti sugli spalti dello stadio Olimpico per assistere alla finale di Coppa Italia. Soltanto alle 17,50 un gruppetto di tifosi della Juventus, formato da circa una cinquanta di supporter, tutti con il volto coperto da sciarpe, hanno affrontato le forze dell'ordine su ponte Duca D'Aosta, dove erano in stato antisommossa polizia e Guardia di Finanza. Appena i tifosi hanno cominciato a camminare verso le divise, alcuni dei quali impugnado anche mazze di ferro, le forze dell'ordine sono avanzate. In quel momento alcuni supporter hanno lanciato bottiglie di birra e fumogeni contro agenti e finanzieri. Il tutto è durato solo alcuni secondi, poiché il gruppetto di juventini si è subito ritirato sotto all'obelisco di fronte allo stadio dopo una carica. Anche durante l'ingresso dei tifosi napoletani, arrivati all'Olimpico con i mezzi dell'Atac da Tor Vergata e dal parcheggio di Saxa Rubra, dove è salito sui bus chi era arrivato con l'automobile, che sono sfilati davanti ai tifosi avversari, non ci sono stati momenti di tensione, grazie anche all'alto livello di sicurezza messo in campo dal Questore di Roma Francesco Tagliente, che nei giorni scorsi ha effettuato tavoli tecnici per prevenire qualsiasi disordine. Per evitare che qualche tifoso corresse il pericolo di essere aggredito a ridosso della prima carica, alcuni agenti hanno anche consigliato di tenere la sciarpa della squadra del cuore sotto ai giacconi o dentro la borsa fino a quando non si trovava all'interno dello stadio. Dopo il fischio di inizio della partita, comunque, la polizia aveva già arrestato un tifoso per lancio di petardi e ne aveva denunciati cinque, oltre ad aver sequestrato 60 tubi di ferro pronti per essere usati durante gli scontri e 4 coltelli. Tutti sono stati sottoposti a Daspo per una durata da uno a quattro anni. Tra i denunciati un tifoso che ha aggredito uno steward e un ragazzo 23enne che ha lanciato un oggetto dal balcone in concomitanza con il passaggio di un pullman dei tifosi del Napoli. Questi, quando si trovavano sugli autobus sulla Tangenziale est, dai finistrini più volte hanno lanciato insulti verso gli automobilisti che erano fermi per far passare il convoglio di mezzi, ma senza lancio di alcun oggetto. Nei bar che si trovano a ridosso dello stadio era vietato vendere bottiglie di birra, ma la bevanda si poteva acquistare versandola in bicchieri di plastica: molti i tifosi che prima della partita erano già ubriachi. Alle 18,15, invece, la seconda carica di polizia, carabinieri e finanzeri, sempre verso i tifosi juventini. Quest'ultimi, infatti, stavano cercando di raggiungere i supporter del Napoli che erano appena arrivati con gli autobus, che più volte hanno fatto avanti e indietro con Saxa Rubra. In un solo caso i partenopei sono scesi dai mezzi vicini all'altezza dell'obelisco, controllati dalle forze dell'ordine, che hanno impedito qualsiasi contatto tra le due tifoserie. I due tentativi di aggressione, dunque, sono stati mirati soltanto verso le forze dell'ordine e non contro la tifoseria avversaria. Molti di questi supporter bianconeri non sono neanche entrati nello stadio per seguire la partita.